lunedì 29 marzo 2021

Benvenuto nella giungla

In un primo momento avevo pensato di inserire la giungla nel post di lunedì scorso, assieme a boschi e foreste. Ma la giungla, sia per la sua natura che per l'uso e il significato di questa ambientazione nelle storie, è così diversa dalle foreste nostrane che merita di essere trattata a parte.



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Foto di Troy Squillaci da Pexels


La giungla è per antonomasia il luogo dove la natura è più selvaggia e incontaminata. Possiede dunque molte delle caratteristiche già viste per boschi e foreste, ma nella giungla queste raggiungono i massimi livelli. Perciò il pericolo proviene non solo dagli animali che la popolano, che nelle storie possono raggiungere dimensioni anche ragguardevoli come il serpente del film Anaconda o il classico e più volte rappresentato King Kong, o da creature misteriose come il mostro di fumo del telefilm Lost, ma anche i nativi, come accade in Civiltà perduta, possono essere ostili o addirittura mortali per i protagonisti (a loro discolpa, gli estranei stanno invadendo, talvolta distruggendolo, il loro territorio... quando non sono rappresentati come cannibali, e allora la motivazione per attaccare è un'altra), per non parlare poi di malattie, umidità, e talvolta anche piante velegnose o carnivore, ben più attive di quelle che esistono nella realtà. Non è un caso se il più famoso tra i giochi "diabolici" che attirano i giocatori nel loro universo, il cui nome avrai capito essere Jumanji, ha per tema e ambientazione principale proprio la giunga.
Come accade nella foresta, nella giungla si può perdere l'orientamento, in senso sia reale che metavorico. Così può capitare di perdere anche se stessi, la propria identità o i propri valori, fino a essere preda di allucinazioni o di una regressione a uno stato selvaggio e primitivo, come accade nei romanzi Cuore di tenebra di Joseph Conrad e Il signore delle mosche di William Golding. Anche quando all'inizio la giungla appare come un luogo affascinante, paradisiaco ed esotico, l'inferno è sempre dietro l'angolo, come dimostra il film The Beach.
Con tutti questi pericoli in agguato non stupisce se tanti film di guerra sono ambientati in una giungla, e non solo quando rappresentano un conflitto che si è realmente svolto in zone del mondo dove predomina un tale tipo di ambiente, come la guerra del Vietnam in Apocalypse Now (che, tra l'altro, è una rilettura di Cuore di tenebra), o il fronte del Pacifico nella seconda guerra mondiale ben rappresentato in La sottile linea rossa, ma anche quando la storia non riprende una battaglia reale bensì inventata, come può essere la caccia dell'alieno Predator, la vendetta di Rambo, o la lotta per sopravvivere ai giochi di Hunger Games.
Se da un lato però la giungla ci spaventa con i suoi mille pericoli, dall'altro ci affascina, e in essa possiamo ritrovare il piacere di un'avventura esotica, come le tante raccontate da Emilio Salgari, tra cui ricordo I misteri della jungla nera anche se in questo caso il suo celebre Sandokan non è coinvolto. La giungla rappresenta l'ignoto, l'inaccessibile, ed è così lontana da tutto ciò che conosciamo che è possibile immaginare di trovare in essa ciò che altrove è scomparso, come i dinosauri sopravvissuti del romanzo Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle. Ricca di risorse, ma in contrapposizione con gli esseri umani, tanto che non è difficile rivedere nella giungla aliena di del film Avatar lo sfruttamento e la deforestazione della foresta pluviale amazzonica. In fondo, come viene detto a Mowgli ne Il libro della giungla, la giungla non è il posto più adatto per l'uomo... a meno che, naturalmente, quell'uomo non sia Tarzan.
Ma mi fermo qua, prima di perdermi anch'io in una giungla storie e di riferimenti. L'appuntamento, come sempre, è per giovedì, quando ti porterò a esplorare una giungla che si trova dalle parti della mia fantasia.

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