sabato 25 febbraio 2023

Improntitudine

Improntitudine [im-pron-ti-tù-di-ne] s.f. Mancanza di discrezione, di rispetto.

Etimologia: deriva dal latino in promptu, "a disposizione, a portata di mano".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Foto di Murry Lee da Pexels


– Ma io lo faccio per il tuo bene, caro.
Chissà perché, i soggetti più inclini all'improntitudine sono anche quelli che più spesso affermano di avere motivazioni altruistiche. La signora Emilia era di questa risma, e nel corso del tempo si era trasformata da simpatica impicciona, le cui intrusioni in casa mia a tutte le ore per condividere pettegolezzi di ogni genere mi avevano suscitato spesso un sorriso, a pericoloso segugio dal quale avrei fatto meglio a tenermi alla larga.
Quando la signora Emilia puntava qualcosa, non c'era verso di farla desistere. Me ne accorsi troppo tardi, quando si presentò alla porta di casa mia con quasi tutto il paese al seguito.
C'erano Sabina la veggente, e il vecchio contadino Michele, Anna la fruttivendola e il meccanico Arturo, con la moglie Luciana. E una folla di innumerevoli altri, troppi, tra ferventi seguaci e semplici curiosi.
– È fuori questione, punto e basta – replicai all'insistenza della vicina ficcanaso.
L'improntitudine con cui aveva contagiato tutti mi avrebbe costretto a traslocare. Di nuovo. Tremai al pensiero quando mi resi conto che stavo già considerando l'eventualità.
E io che ero venuto ad abitare in campagna per stare tranquillo.
– Se non hai niente da nascondere, caro, non vedo perché non farci entrare nel tuo garage. In fondo è anche per la tua sicurezza che lo facciamo – disse la signora Emilia, e i più vicini annuirono e mormorarono la loro approvazione. – A meno che tu non abbia qualcosa da nascondere... ti hanno già fatto il lavaggio del cervello, quei cosi? Sei dalla loro parte, adesso? – insinuò la signora Emilia, e il suo tono mellifluo mi spaventò molto più che se lo avesse gridato.
Ero sempre stato dalla loro parte, ma nessuno di loro avrebbe capito.
– Certo, nascondo un intero ufo nel garage, con tutto un equipaggio di omini grigi – replicai, e le risatine che udii da in fondo il gruppo mi tranquillizzarono. Ridicolizzare l'idea era la miglior arma che avevo per proteggere i miei amici.

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