sabato 6 maggio 2023

Indenne

Indenne [in-dèn-ne] agg. 1. Che non ha riportato alcun danno; illeso, integro. 2. Immune da malattie.

Etimologia: dal latino indennem, composto da in, prefisso con funzione negativa, e da demnem, derivato da damnum, "danno".


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Photo by Rudolf Kirchner da Pexels


Da quando aveva lasciato andare Maia, Lamia non faceva che ripensare a lei. Era la prima persona di cui aveva desiderato tanto il sangue, e che tuttavia aveva superato indenne un incontro con lei.
Di certo non era stato per mancanza di occasioni. Avrebbe potuto, e più di una volta, convincerla a lasciare la sala da pranzo per una passeggiata, o per parlare un po' da sole, soltanto loro due. Ma l'occasione migliore era stata quando, al momento di lasciare il ristorante e fare un pezzo di strada assieme, Lamia verso la stazione, le due sorelle conosciute alle nozze dei rispettivi parenti verso l'albergo, la sorella maggiore si era accorta di aver dimenticato la borsa ed era tornata dentro, lasciandole sole.
Sarebbe stato facile, allora, far sparire Maia, sottrarla per sempre alla sua famiglia, attirarla nel suo mondo.
Quello che Lamia sapeva, quello che la voce dentro di lei le aveva ripetuto per tutto il tempo di quel lungo pomeriggio, era che non la voleva solo per il suo sangue, solo per soddisfare un bisogno che avrebbe lasciato dietro di sé l'ennesimo guscio svuotato del rosso nettare. Lamia l'avrebbe voluta accanto a sé, un desiderio indescrivibile da quanto era potente, ma quando ne aveva avuto l'occasione, invece di prenderla, era fuggita. La voce aveva urlato per giorni la sua frustrazione dopo che Lamia vi aveva bruscamente rinunciato per lasciarla vivere.
Vivere davvero, non un'ombra com'era lei.
Quando la malattia aveva fermato il mondo, Lamia lo aveva considerato solo uno spiacevole fastidio. Non c'era malattia da cui lei non fosse indenne, perciò la questione non la impensieriva.
Fu solo più tardi, quando per vie traverse scoprì che il male di cui tutti avevano paura si era preso la dolce Maia, che Lamia pianse scarlatte lacrime amare. Ma la cosa peggiore fu udire la voce dentro di lei che ruggiva: avresti potuto salvarla... avresti potuto prenderla e tenerla con noi, al sicuro da ogni malattia... ma tu... non hai... voluto... salvarla!

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