sabato 13 maggio 2023

Saliente

Saliente [sa-lièn-te] agg., s. 1. agg. Che sale; usato solo nelle locuzioni acque salienti, falde che emergono in superficie, e arco a sesto saliente, arco gotico. 2. agg. Che risalta, sporge. 3. agg. fig. Principale, essenziale. 4. s.m. Prominenza, sporgenza. 5. s.m. Elemento delle mura di fortificazione che sporge a triangolo per difesa delle mura stesse.

Etimologia: dal latino saliens, participio presente di salire, "salire".


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Dettaglio da una foto di Daniel Torobekov da Pexels


– Sei certo di quello che dici?
Il primo incontro con Glaucus mi aveva lasciato molto su cui riflettere. Un enigma, lo avevo definito, ricordando i giocattoli che costruiva l'uomo che era stato mio padre, prima di consegnarmi alla vita a cui appartenevo davvero.
Il secondo incontro con Glaucus mi portò cattive notizie. Non c'era più tempo per risolvere l'enigma, il giocattolo era rotto e i pezzi non si sarebbero incastrati al posto giusto mai più.
– Le acque salienti della nostra Sorgente Sacra non mentono – disse Glaucus nella sua voce liquida, e il suo passo sciaguattante lo avvicinò a me. – Qualcosa è passato attraverso il fuoco. La distruzione del nostro mondo è vicina, forse ormai inevitabile, se ciò che è passato è l'antica oscurità di cui gli elementi narrano il ricordo.
Non ero io quella madida da capo a piedi, eppure tremai a quelle parole. E desiderai ardentemente che Zefiro fosse lì con me.
– La sacerdotessa del Tempio del Fuoco... – iniziai, ma Glaucus scosse la testa.
– È troppo giovane.
Forse fu perché pensavo già a Zefiro, che era stato Sacerdote del Vento prima di me, ma le parole di Glaucus mi rammentarono che io avevo sentito la stessa obiezione pronunciata dal mio vecchio maestro.
Allora raccontai all'apprendista del Tempio dell'Acqua ciò che Zefiro mi aveva detto, e di come si era consegnato al vento "in cerca di stagioni migliori". Non avevo capito che cosa avesse inteso dirmi, ma ora comprendevo che forse il suo viaggio era collegato al nostro problema.
Dopo che mi ebbe ascoltato, Glaucus mi parve arrabbiato per la prima volta da che lo conoscevo.
– Perché hai taciuto un presagio così saliente?
Non ebbi il tempo di difendermi. Le gocce che aveva assorbito da ogni fonte a sua disposizione mi piovvero addosso come un acquazzone, e in breve tempo ci ritrovammo bagnati entrambi. – Scusa – disse lui. – Ma davvero, avresti dovuto parlarne con gli altri. Subito, non adesso. Ah, perché il Vento ha sempre il difetto di presumersi superiore e intoccabile?

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