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Tende verdi stese tra un edificio e l'altro riparavano gli abitanti della città dal sole nel bel tempo, e dalla pioggia nel cattivo tempo. La vita scorreva tranquilla, nella città nel bosco. Nulla aveva mai turbato la quiete dei cittadini che lì vivevano. Fino a oggi.
Oggi è spuntata un'ombra oscura che cala sopra le nostre teste e si allarga sulle vie e sulle piazze, sulle case e sui giardini. Si muove lenta, ma inesorabile, e tutti noi ne siamo consapevoli: se non facciamo qualcosa, l'ombra ci distruggerà. Perciò siamo stati chiamati a raccolta noi, i più coraggiosi, i più abili. Guardo alla mia destra, le gemelle, due facce identiche con il medesimo sorriso e trucioli arricciolati sulla chioma. A sinistra mi affianca il mio migliore amico: massiccio e forte, è sempre pronto a tutto, e infatti ha portato una rete che trattiene in una mano, e una lunga spina nell'altra. Ma sono io quello più veloce.
Scherzo con lui: sarò io il primo ad arrivare in cima e a liberarci dal pericolo. Poche istruzioni e poi partiamo: io e il mio amico scaliamo due diverse torri, mentre le gemelle scelgono di affrontare il gigante dall'altro, con i corvi. Scuoto la testa: i corvi sono lenti quasi quanto il gigante, e io non ho tutta questa pazienza. Quando decollano, io e il mio amico già stiamo saltando dalle torri al corpo del gigante. Il mio amico è sull'enorme scarpa che minaccia la nostra bella città, mentre io mi aggrappo alla cintura e risalgo velocemente verso l'orecchio. E quando arrivo, sussurro con la mia vocina di gnomo, rallentando il più possibile ogni parola per cercare di farmi capire da te, grande uomo che non guardi dove metti i piedi, o che cosa potresti inavvertitamente distruggere lungo il tuo cammino. Sussurro ma non vedo mutamenti nella lenta discesa della scarpa, solo il mio amico a cavalcioni di un laccio, che solleva la spina e poi la cala giù, spingendola il più possibile dentro la calzatura. Il tuo volto piano piano cambia, vedo grinze formarsi agli angoli degli occhi e delle labbra, che si sollevano sui denti. I corvi stanno arrivando, ma sono ancora troppo lontani perché le gemelle possano fare qualcosa. E non so, davvero non lo so, se quello che sta avvenendo è il miracolo che chiedevamo, o se questa mossa non scatenerà un disastro peggiore di quello che siamo venuti a scongiurare.
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