giovedì 25 luglio 2019

Personaggio: Asana Mei

Descrivere un ingannatore senza rivelare troppo della storia in cui è presente non è facile. Ne ho uno insospettabile nel mondo di Whiteray, ma appunto non voglio anticipare nulla. Del tradimento di Eco, nel mondo mitologico di Mith, ho già scritto la scena rivelatrice. Di altri non voglio nemmeno citare i nomi, e quindi... andando per esclusione, mi resta lei.

Immagine creata con Mega Fantasy Avatar Creator di Rinmaru Games


Asana Mei è l'esempio di come un ingannatore può essere qualcuno che è stato a sua volta ingannato. Qualcuno che ingenuamente ha riposto troppa fiducia nelle persone sbagliate, che non ha più intenzione di cadere nella trappola di nessuno, e che ha imparato a tenderne di sue. Magari, proprio per vendetta verso coloro che lo hanno tradito. O almeno che crede lo abbiano fatto.
La storia di Asana Mei mi è divenuta chiara quando ho unito due vicende in apparenza indipendenti, ambientate in epoche diverse, di cui stavo buttando giù alcune scene più o meno nello stesso periodo. In entrambe c'era il personaggio di una strega, ma quella della prima storia mi sembrava incapace delle nefandezze che gli altri personaggi attribuivano a quella della seconda.
Non ricordo quando ho cominciato a capire che le due storie potevano in realtà essere collegate, ma quando è accaduto Asana Mei, come viene chiamata la strega della seconda storia, ha assunto le caratteristiche fisiche della fanciulla bionda della prima storia, ha acquisito un passato, e con esso la motivazione che sta dietro alle sue azioni e al timore che suscita il suo nome.


Questi i brani in cui compare Asana Mei:
Una strega o una santa
La strega e l'uomo di Dio
La vendetta della strega


L'esercizio richiede di scrivere un brano che riguarda un inganno messo in atto da questo personaggio, raccontando il suo successo, o il modo in cui viene smascherato. Mi interessava esplorare l'opzione che ancora non ho scritto, anche perché... andiamo... lei è la cattiva, non poteva vincere, no?


Viola è stata brava. La mia piccola, innocente chiave si è fidata di me e ha fatto esattamente ciò che le ho chiesto. Gli steli di lillà pregni del mio potere, che le ho affidato affinché li piantasse in giardino, sono cresciuti nottetempo, abbracciati alle pareti della casa. Il loro profumo dall'effetto stordente è penetrato attraverso ogni fessura, e mentre contemplo la porta chiusa, l'ultimo ostacolo tra me e la mia vendetta, non posso fare a meno di provare un po' di delusione per quanto è stato facile. Questi Protettori di un'altra era non hanno alcuna traccia dell'astuzia di coloro che mi catturarono in passato. Ma non importa, non è una sfida ciò a cui anelo.
Entro nella casa satura del profumo dolciastro e inspiro a pieni polmoni. Non ha effetto su di me, dopotutto è il mio potere, ma sono certa che gli abitanti della casa dormono un sonno profondo, inermi. Trovo i primi due abbracciati in un letto enorme, molto più grande di quello che condividevo con il loro infido antenato. Il protettore della fede, il protettore dell'umanità che ha finto di amarmi per carpire i miei segreti.
Contemplo la possibilità di cercare la loro figlia, svegliarli e ucciderla di fronte ai loro occhi, così come quell'uomo prese la mia bambina per consegnarla alle fiamme, prima di torturarli come gli uomini di Dio fecero con me. Ma non faccio in tempo a mettere in atto i miei propositi che avverto un bruciore alla guancia, e in quel punto la mia nuova carne fatta di magia si scioglie fino al mio vecchio teschio.
– So chi sei, strega, i tuoi malefici non possono ingannarmi, Asana Mei! – bofonchia la voce di cartapesta di una vecchia.
Mi giro, e accanto a Viola, che mi rivolge una smorfia triste e risoluta, si erge una creatura rugosa, dai capelli sottili e bianco latte, che impugna non un'arma né una croce, bensì una mano recisa e mummificata, tesa verso di me. Viola invece regge un piccolo sacchetto di cuoio, e le sue dita sono sporche di una polverina verde.
All'inizio non mi capacito di come siano riuscite a rimanere sveglie, a contrastare il mio potere che aleggia ovunque, nell'aria. Avanzo, o almeno tento: la mano mummificata, rigida come a indicarmi di non proseguire oltre, sembra avere il potere di tenermi bloccata lì dove sono.
Rido e mi rivolgo alla ragazza, che già altre volte sono riuscita a influenzare, mentre una parte di me lavora alacremente per ricostruire la bellezza del mio volto.
– Lo vedi, Viola? La tua cara nonnina, così ostile alla magia e al potere che ne deriva, così moralmente superiore a me, è pronta ad abbassarsi e a usare i mezzi di una comune strega quando le conviene.
– Non mi chiamo Viola! – grida la ragazza, afferrando un'altra manciata della polvere sciogli-carne. – Io sono Iolanda! Iolanda, o Jole per chi mi vuole davvero bene, ma non Viola!
Contemporaneamente, in tono più calmo, l'anziana che l'accompagna replica: – Le tue menzogne ora sono palesi, strega. Jole sa che io non uso malefici: la nostra famiglia, dopotutto, è votata alla protezione del mondo da quelle della tua razza. Sono erbe officinali raccolte nel giardino di un monastero, benedette dalle cure di numerose generazioni di monaci, quelle che rivelano la tua vera natura. Ed è la mano di un uomo santo a fermarti, la stessa mano, ora come allora.
Ho un sussulto alle sue parole, e fisso la mano raggrinzita dal tempo. Tutto ciò che rimane del mio uomo di Dio.
Scaccio i ricordi, troppo piacevoli e troppo dolorosi. C'è ancora qualcosa che l'anziana non ha spiegato alla nipote, un dettaglio sul quale posso far leva. – La protettrice pura e onesta! Dimmi, allora: in quale modo stai contrastando la mia magia del sonno, la stessa che ha vinto sua madre e suo padre, ma non te, né tua nipote?
Le osservo: appaiono entrambe, ugualmente, confuse e incerte. – Non lo sai? – Scoppio a ridere. – Solo qualcuno che ha in sé il potere di una strega può resistere a questo incantesimo. E non di una strega qualunque, solo qualcuno che ha in sé lo stesso potere della strega che lo ha lanciato...
Mi blocco. Solo allora me ne rendo conto. Qualcuno che ha in sé il potere, e che appartiene al mio sangue.
Possibile che lui mi abbia mentito... possibile che abbia salvato almeno nostra figlia?

Nessun commento:

Posta un commento