giovedì 29 agosto 2019

I personaggi vs il mondo

"Se dovessi scegliere, quale romanzo preferiresti leggere: uno con personaggi molto ben delineati e interessanti che si muovono in un'ambientazione/una trama banale, descritta male o incoerente, oppure un libro in cui l'ambientazione e la trama sono curate nei dettagli, sorprendenti e inattaccabili, però i personaggi sono scialbi, noiosi e inverosimili?"

Ho trovato questa domanda più di una volta tra i vari  forum e i gruppi di scrittura, ed è una di quelle domande che divide sia i lettori che gli scrittori. È ovvio che, potendo, qualunque lettore assennato si lancerebbe su un romanzo che contenga il meglio delle due situazioni presentate, ovvero una scrittura eccellente sia per quanto riguarda i personaggi, che l'ambientazione e la trama. Consideriamo però una situazione in cui ciò non sia possibile: sono gli ultimi cinque minuti a tua disposizione, la biblioteca sta per chiudere per le vacanze e ti manca un romanzo da portarti al mare, o in montagna. Hai già preso altri libri che ti servivano per lo studio, o dei saggi su un argomento che ti interessava, e hai la possibilità di prenderne in prestito solo un altro, non di più. Tra i libri del tuo genere preferito due attirano la tua attenzione, e chiedi consiglio al bibliotecario per aiutarti a decidere. Sei fortunato: li ha letti entrambi. Di uno ti dice che i personaggi sono fantastici, ma il mondo in cui si muovono fa schifo, e non perché di tratta di un romanzo distopico, ma proprio perché lo scrittore non è stato in grado di descriverlo, o di inventarlo bene. Dell'altro dice l'opposto: personaggi orrendi, ma che splendida ambientazione! Di tutti gli altri titoli che prova a proporti il bibliotecario in alternativa, o li hai già letti, o appartengono a un genere che ti fa venire l'orticaria. Manca solo un minuto alla chiusura, e il bibliotecario, spazientito, aspetta la tua decisione. Ora tocca a te. Quale dei due libri prendi?

Di questo enigma, io pensavo di conoscere la risposta. Ero convinta, assolutamente certa, che se non trovo nulla di interessante nei personaggi, quel romanzo può essere un viaggio nel più incredibile dei luoghi, però è un viaggio che non mi interessa compiere. Insomma, tra la meta e i compagni di viaggio, io preferisco i compagni di viaggio. Sono il tipo che può andare ovunque se la compagnia è quella giusta, o almeno questo è ciò che mi sono sempre detta. Ma ora... ora mi trovo nella situazione, se non opposta, almeno con tendenze dal lato opposto. In quei fatidici ultimi cinque minuti prima della chiusura della biblioteca, ho preso un libro, tra gli altri motivi, perché è ambientato in una città europea in cui sono stata. E le descrizioni nella prima pagina erano davvero meravigliose, perciò dopo aver letto l'incipit pensavo di non aver bisogno di altro per sceglierlo. Peccato che, nella seconda pagina, arrivi un altro personaggio e inizino le banalità. Lei bellissima, misteriosa, con i poteri e un bisogno disperato di essere amata. Lui bellissimo ma pessimo soggetto che l'ha solo usata. E, dopo qualche altra pagina, ecco un secondo lui bellissimo, misterioso e con i poteri affascinato all'istante da lei. Senza averla mai incontrata prima, senza averci mai parlato. Solo un'occhiata e zac, colpo di fulmine. Non ci vuole molto a capire dove si va a parare.

Ma il mondo! Quel mondo con la sua magia, e la sua particolare forma di valuta che è, letteralmente, la moneta di scambio per i desideri, e le sue strambe creature, le chimere incrocio di vari animali o di animali ed esseri umani, e i luoghi che sembrano non appartenere a questo mondo ma sono altrove, e il senso, quello soprattutto, che ci sia molto di più oltre a ciò che il limitato punto di vista del narratore mi consente di vedere. Quel senso che avvertivo nella saga di Harry Potter, ma non in quella di Twilight. Il mondo del libro che sto leggendo è decisamente una meta che mi va di visitare, anche se la compagnia non è delle migliori. Fortunatamente, qualcuno in quella compagnia si salva, altrimenti non so se avrei avuto voglia di proseguire. La migliore amica della protagonista, che non riesco a non immaginare con la voce e il volto di Bernadette di Big Bang Theory (e se conosci il personaggio, avrai già capito il tipo di carattere che ha accomunato le due nella mia testa), e la donna serpente tra le chimere, così inaspettatamente amorevole, ma in fondo così coerente nei suoi mille vezzi, sono i due personaggi secondari che mi aiutano a godermi il viaggio, a dispetto di una protagonista verso la quale ho perso quasi del tutto l'interesse. Perché, oltre a essere banale (l'ennesima adolescente al vertice di un triangolo), dimostra nei frequenti monologhi interiori convinzioni che sembrano in contrasto con il modo, e il mondo, in cui è cresciuta. E anche considerando una ribellione adolescenziale, cosa perfettamente plausibile, non si capisce come mai la cosa resti a livello del pensiero, e non si traduca in azioni contro coloro che rappresentano quella visione del mondo a suo avviso sbagliata. D'accordo, ho ancora da finire il libro, e può darsi che più avanti la protagonista si muova in quella direzione, però per ora... bah, è troppo accomodante, per il genere di convinzioni su cui si sofferma a riflettere. E questo, tra gli altri dettagli, mi fa propendere per il "personaggio scritto male".

Quindi, che dire? Forse sono ancora, in fondo, legata più ai personaggi che al mondo. Certo, ho preso questo libro per l'ambientazione. Ma credo che se non ci fosse stato almeno un personaggio, uno solo, per quanto minore, della cui sorte mi interessa e la cui voce trovo gradevole e interessante, il romanzo ai miei occhi non sarebbe stato nulla più che una guida turistica per un paese straniero, una mappa da leggere con curiosità e distacco. Senza vita. Senz'anima.


Questa è la mia opinione, tratta da un esempio recentissimo di lettura. E tu che ne pensi, dovendo scegliere, in un romanzo sono meglio i personaggi, o il mondo?

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