lunedì 26 agosto 2019

L'anti-antagonista

E dopo l'antieroe, l'ultimo tipo di personaggio che volevo presentare prima di concludere questa sezione è per certi versi il suo opposto, e per altri solo una diversa gradazione di grigio in una storia in cui non vi è una netta separazione tra bene e male. Sto parlando di:

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Come scrivevo, l'opposto dell'antieroe è l'anti-antagonista (o anti-cattivo, anti-malvagio, o ancora "antagonista ben intenzionato", che a dire il vero è la definizione che preferisco... a differenza di antieroe, l'esistenza di questa figura nell'immenso calderone dei possibili antagonisti non è ancora stata riconosciuta come separata a sufficienza da ritenerla degna di un nome ufficiale). Laddove l'antieroe si ritrova a fare la cosa giusta per le motivazioni sbagliate, l'anti-antagonista persegue un fine giusto, onorevole, perfino condivisibile, con ogni mezzo a sua disposizione, senza curarsi dei danni collaterali. In alcuni casi l'anti-antagonista non si accorge del male che sta facendo perché manipolato da un altro antagonista, come accade al Dottor Octopus in Spiderman 2, la cui cieca dedizione al benessere dell'umanità e al progresso della scienza vengono sfruttati da un'intelligenza artificiale ormai fuori controllo. In altri casi è la posizione privilegiata che rende l'anti-antagonista ignaro della sofferenza causata da uno status quo che intende mantenere: ciò avviene nella versione animata di Ramses II in Il principe d'Egitto, che illustra bene l'evoluzione di una figura fondamentalmente positiva fino a un punto di non ritorno, che lo segna indelebilmente come antagonista della storia.

L'anti-antagonista può essere in pratica l'esempio di un eroe che è vissuto tanto a lungo da diventare il cattivo. La frase può essere riferita, tra gli altri, alle molte incarnazioni di Lucifero, a partire da quella ritratta da Milton nel poema Paradiso perduto. Ma ci sono molti modi di arrivare a questo rovesciamento dei ruoli. Uno è la sofferenza. Talvolta l'anti-antagonista ha un passato tragico alle spalle, che lo spinge a fare tutto ciò che ritiene necessario per proteggere se stesso e gli altri che considera "la sua gente", come avviene per Magneto e Mystica nella serie di film e fumetti dedicati agli X-men. Un altro è una visione così ampia da apparire inumana, quando la sua attenzione è troppo concentrata su un supposto "bene superiore", su larga scala sia nello spazio che nel tempo, per scorgere il male causato agli individui nell'immediato; o qualora lo veda, lo ritiene un peso da dover sopportare personalmente, come Thanos negli ultimi capitoli degli Avengers, per evitare un destino peggiore e il ripetersi degli errori del passato.

Anche quando le sue motivazioni non sono così ben definite, è possibile riconoscere un anti-antagonista per l'insieme di tratti negativi e positivi che lo caratterizza. Si veda ad esempio il Capitano Nemo in 20.000 leghe sotto i mari di Jules Verne: è chiaramente l'antagonista della situazione, un terrorista e un assassino, spinto dalla rabbia e dall'odio, eppure lo si vede anche capace di compassione, di schierarsi a favore degli oppressi, pur dichiarandosi al di fuori della società degli uomini. Tra gli antagonisti, questo tipo di personaggio è quello che più di altri possiede caratteristiche che lo possono redimere e portarlo infine a schierarsi e lottare con i protagonisti contro antagonisti molto più malvagi di lui, se vive abbastanza a lungo. Il cacciatore di lupi mannari Chris Argent, il meno spietato della sua famiglia, è tra i personaggi del telefilm Teen Wolf che oltrepassa il confine da antagonista a eroe, rovesciando la frase che ho citato all'inizio del precedente paragrafo, mentre gli altri membri della sua famiglia sono morti o consolidati ancora di più nel ruolo di anti-antagonisti.

Vi sono, infine, le storie in cui la linea di demarcazione tra protagonista e antagonista è talmente sottile da essere determinata solo dal punto di vista in cui viene raccontata la vicenda, e l'anti-antagonista avrebbe tutte le ragioni per ottenere il lieto fine che desidera. Ma, purtroppo per lui, è designato come il cattivo della storia, e dunque destinato a essere sconfitto, come dimostrato dai replicanti, e in particolare da Roy Batty (quello del celebre "ho visto cose...") in Blade Runner. A meno che, ovviamente, non vi sia un'altra storia che gli renda giustizia, rivelando la versione del supposto antagonista: come cambiano le cose per Malefica da La bella addormentata nel bosco a Maleficent!


Come l'antieroe, anche l'anti-antagonista è presente in moltissime storie, e probabilmente lo sarà molto di più in futuro, dato che i gusti dei lettori e degli spettatori si sono allontanati dalla classica dicotomia bene-male. E, a proposito di dualismi, è arrivato il momento di lasciarti al doppio esercizio di oggi.

Se sei uno scrittore, cerca esempi di anti-antagonista nelle tue storie. Scrivi un brano in cui l'anti-antagonista spiega o dimostra le sue motivazioni. In alternativa, scrivi in brano in cui l'anti-antagonista sorprende gli eroi con un atto che non può essere definito come malvagio.

Se sei un lettore (o uno spettatore), ripensa alle storie che hai seguito di recente o a quelle che ti piacciono di più o che ricordi meglio: in quali casi hanno un personaggio che puoi riconoscere come anti-antagonista? Scrivimi pure nei commenti quelli che ti vengono in mente.

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