sabato 15 gennaio 2022

Avveniristico/Avvenirismo

Avveniristico [av-ve-ni-rì-sti-co] agg. (pl.m. -ci, f. -che) Ispirato, incline all'avvenirismo.

Avvenirismo [av-ve-ni-rì-smo] s.m. 1. Fiducia nella novità, determinata dalla convinzione che questa sia anticipatrice del futuro. 2. Audacia, carattere d'avanguardia di una concezione, di un progetto, di un'opera.

Etimologia: deriva da avvenire, dal latino advenire, composto dalla particella ad, "a" e da venire, "venire, accadere".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Tara Winstead da Pexels


Il progetto era a dir poco avveniristico: estrarre energia dalle pietre. Energia pulita, stabile e illimitata. Quando glielo avevano proposto, Tàlyos aveva pensato che fossero pazzi. Ma aveva accettato, perché non avrebbe mai trovato un incarico migliore di quello che poteva offrirgli l'Imperiale Accademia di Calidona, e inoltre, lui si annoiava.
Lo svantaggio di avere nelle vene un po' troppo sangue elfico per vivere una vita parallela a quella di chiunque altro.
Non era per desiderio di plasmare il futuro, né per la fama, dei cui frutti avrebbe goduto per molto tempo, che il Mezzelfo aveva accettato di prendere parte all'impresa. Lui non pensava che sarebbero mai riusciti a venirne a capo. Certo, i cristalli azzurri conservati in segreto nel più recondito dei laboratori sotterranei emettevano una forma di energia rilevabile, ma costruire un condensatore per imbrigliarla e incanalarla era tutt'altra questione.
Chi non dubitava affatto che sarebbero stati in grado di riuscirci era il professore a cui Tàlyos faceva da assistente. Il rettore gli aveva impedito di incontrarlo faccia a faccia fino a quando non aveva accettato l'incarico e firmato tutti i documenti, ma già dalla sua voce Tàlyos aveva intuito che ci fosse qualcosa di inusuale nel professore dal dal nome impronunciabile. Quando poi lo aveva visto, gli era stato tutto chiaro: il professore era un Kohold. Un esserino grigio e rachitico, dalle dita agili e lo sguardo astuto.
Tàlyos non seppe mai come fosse arrivato fin lì, né come aveva imparato la lingua imperiale. Non aveva mai sentito che uno di loro si fosse allontanato dalle terre vulcaniche del sud, o interessato alle vicende di altre razze. Soprattutto, non per aiutare. Che strana coppia formavano!
Un Mezzelfo e un Kohold avrebbero plasmato il futuro dell'umanità: quello sì che era un concetto audace, un'idea che aveva dell'avveniristico, e Tàlyos dubitava, in caso di successo, che la gente sarebbe mai stata in grado di accettarlo.

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