giovedì 6 gennaio 2022

La famiglia della strega


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Foto di Anna Shvets da Pexels


Caro diario,

due giorni fa sono venute a prendermi. Lo hanno fatto nel cuore della notte, così nessuno ha protestato. Non che qualcuno avrebbe protestato tanto ugualmente, alla Casa degli Orfani dove stavo. Ma era l'unica famiglia che avevo, e adesso mi manca.
Le streghe rapiscono i bambini, questa non è una novità, ma non pensavo sarebbe mai accaduto a me. Quello che succede dopo è in genere una storia spaventosa, di quelle che si raccontano bisbigliando dopo il coprifuoco. Anita diceva che lo fanno per mangiarti, ma ormai sono qui da due giorni e nessuno mi ha ancora messo all'ingrasso come fanno di solito nelle fiabe. Si limitano a tenermi chiusa in questa stanza, una bella stanza, grande e tutta per me, ma senza finestre. C'è un bagno dietro a una porticina, e ogni mattina, quando mi sveglio, trovo vestiti puliti e un vassoio con i pasti della giornata, ma non ho mai visto nessuno entrare dalla porta più grande, che è sempre chiusa a chiave, e mi sento molto sola.
Alla Casa degli Orfani non ero mai da sola. C'erano tanti bambini e ragazzi di tutte le età, ovunque mi girassi, e chiasso, tante voci, confusione. Non mi piaceva quando ero là, ma ora darei le coperte soffici e calde e il materasso morbido di questo letto e ogni cosa bella che ho in questa stanza per sentire ancora una voce che non sia la mia.
Qui c'è troppo silenzio.
Ho provato ad accostare l'orecchio alla porta per cercare di sentire se c'è qualcuno al di là, ma tutto ciò che si sente sono strani gorgoglii e tintinnii e fruscii come uno sfogliare di pagine. Solo di tanto in tanto si sente l'eco dei passi di qualcuno. Ho provato a gridare aiuto quando li sentivo, ma credo che quei passi siano di una strega, perciò nessuno verrà a liberarmi. Stanotte resterò sveglia, così quando vengono a portarmi da mangiare, io cercherò di scappare.


Caro diario,

non ha funzionato. Mi sono addormentata. Forse non avrebbe funzionato comunque, forse fanno apparire direttamente nella mia stanza quelle cose, con la magia, senza nemmeno aprire la porta. Sono streghe, in fondo. Ci si può aspettare di tutto da parte loro.
Comincio a stancarmi di questa attesa. Qui non c'è molto da fare. Se non mi hanno rapito per mangiarmi, per trasformarmi in un rospo o in qualcos'altro di orribile, o per torturarmi come si racconta nelle storie spaventose, perché mai mi hanno portato via da dove stavo? Là non ci stavo tanto male, anche se più di una volta ho detto che volevo andarmene via, trovarmi una vera famiglia. Forse le streghe mi hanno sentito, ed è per questo che mi hanno preso. Se è così, vorrei tanto potermi rimangiare quelle parole. Adesso non ho una vera famiglia, anzi, non ho più nessuna famiglia.
Sono stata cattiva, ed è per questo che mi hanno preso.


Caro diario,

ieri quella porta si è aperta e le streghe sono entrate nella mia stanza. Erano due, molto belle, vestite di bianco. Non come si racconta nelle storie, vecchie orribili col naso adunco e i vestiti tutti neri e sporchi. Sapere che le storie si sbagliano mi ha spaventato ancora di più, perché non capivo che cosa volevano da me.
E poi mi hanno fatto sedere sul letto e me lo hanno detto. Ancora non riesco a crederci.
Io sarei...
Io sono una di loro.
La storia, quella vera, è questa: le streghe non rapiscono bambini a caso. Prendono solo quelli nati con la magia. Li portano qui, in questa casa, o scuola, o quello che è. E insegnano loro a fare incantesimi e tutto il resto, e quando diventano abbastanza bravi, li lasciano liberi di scegliere se andare o restare.
Quasi nessuno sceglie di andare via, dicono.
Domani mi faranno fare il giro della casa, mi porteranno a conoscere le altre streghe e le apprendiste, e comincerò a imparare a fare magie.
Mi sembra tutto troppo bello. E se si fossero sbagliate, con me? Io non ho mai fatto nessuna magia, non sono speciale, non sono nessuno. Solo un'orfana che non ha più nemmeno un posto dove stare.
Se si accorgeranno che io non sono come loro, che si sono sbagliate a prendere me, dove andrò?


Caro diario,

scusami se non ho più scritto, ma c'è così tanto da fare, da imparare, da provare qui. Da mattina a sera passo il tempo con le pergamene di incantesimi di strega Morgana, tutte quelle frasi da apprendere, e tra gli alambicchi di strega Nimue, quanto adoro vedere i liquidi percorrere le spirali di vetro e cambiare colore, e poi c'è strega Aradia che ci insegna la storia della magia dalla sua scoperta a oggi, e strega Viviana che ci porta fuori a respirare sotto il cielo, a ritrovare la calma e a imparare a fidarci le une delle altre...
Sarebbe troppo descrivere tutto quello che faccio ogni giorno. So far levitare gli oggetti, o almeno, comincio a saperlo fare. Una volta ho anche volato. Le pozioni sono divertenti, le trasformazioni sono... ancora fuori dalla mia portata, per adesso, ma altre apprendiste già le sanno fare, e mi sono offerta volontaria più di una volta per le loro prove. Pensare che avevo paura che qualcuno mi trasformasse in un rospo! Lo sono già stata ormai quattro volte, e un gatto, e un cavallo, e una volta mi hanno persino tramutata in una fata. Il dominio degli elementi lo affronterò fra qualche giorno, e non vedo l'ora.
Sì, decisamente non ci sono più dubbi: sono una strega. E mi chiedo: chissà, forse lo era anche la mia vera famiglia? Che cosa gli è successo? O forse no, loro non avevano poteri, e mi hanno abbandonato proprio perché hanno capito che io ero diversa?
Voglio imparare il più possibile qui dentro, imparare come posso ritrovarli, come posso scoprirlo. E quando verrà il momento della mia scelta, io andrò via da questo posto, andrò a cercarli.


Caro diario,

è passato molto tempo dai giorni della mia infanzia, quando affidavo a te i miei pensieri. Oggi voglio scrivere ancora una volta sulle tue pagine bianche, perché è un momento importante, è il giorno in cui devo scegliere la mia strada. Mi sembra così strano rileggere i miei propositi di allora.
Anche oggi, come in quel tempo, non ho dubbi.
È questa la mia famiglia.
Dopo tanti anni passati con loro, a ridere, a imparare, a crescere, ho capito una cosa. Credevo che poche streghe lasciassero questo posto soltanto perché qui possiamo essere libere di praticare la magia mentre là fuori, nel mondo, dobbiamo nascondere chi siamo. Non è così. Non restiamo per poter essere noi stesse, anche se poterlo fare è fantastico, ed è più di quanto possano sperare tutti gli altri, là fuori, la gente senza magia.
Restiamo perché abbiamo creato legami che nessun incantesimo potrà mai sciogliere.

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