lunedì 30 gennaio 2023

Il cuore sui capelli


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Dettaglio di una foto di Larissa Wolf da Pexels


Al salone Belli Capelli se ne vedevano di tutti i colori: non solo biondi, castani, neri, e grigio topo, ma anche blu, rosa, verdi, rossi, viola e arcobaleno. Nei miei ben trenta anni di attività, sotto le mie mani erano passate le chiome di spose e modelle, e di richieste o capigliature bizzarre ne avevo viste a bizzeffe. Ma nessun caso fu mai più strano o inspiegabile di quello di Miss Hearty.
Miss Hearty, al secolo Harriette Malone, almeno, così era prima di sposarsi, era una di quelle personalità di spicco nell'ambiente virtuale dei social media, la cui fama solitamente non raggiungeva le persone della mia età se non dopo che un telegiornale le aveva dedicato qualche secondo nelle notizie pubblicitarie di coda, quelle, per intenderci, che venivano dopo le tragedie importanti, i comizi dei politici e le cronache sportive.
Perciò, quando Miss Hearty entrò nel salone Belli Capelli con i suoi occhialoni a cuore, il vestitino da Lolita e la sua splendida chioma rosso fiammante, tanto intenso che doveva per forza essere frutto di una tinta, solo le colleghe più giovani si voltarono a guardarla trattenendo il fiato. Seguirono gridolini eccitati, sgomitate, e una corsa agli smartphone per potersi immortalare assieme alla sconosciuta celebrità.
Solo io e una collega restammo indifferenti al trambusto che coinvolse perfino le clienti, che si precipitarono a pretendere il loro scatto anche con la testa mezzo spettinata com'era, o avvolta negli asciugamani o nella stagnola, e i teli di spugna a far loro da scialle attorno al collo. La mia collega era già impegnata con una cliente, io invece stavo solo spazzando i resti dell'ultimo taglio, e probabilmente fu per quello che Miss Hearty puntò me e mi chiese, con la sua voce zuccherosa e autoritaria: – Tu. Sai chi sono?
– Non ne ho la più pallida idea signorina – replicai, dopo una breve occhiata. Poi, temendo di apparire scortese, mi girai verso di lei, mi appoggiai alla scopa, e le chiesi: – Dovrei?
Sotto gli occhiali a cuore le labbra carminio si allargarono in un sogghigno compiaciuto, poi la signorina si accomodò sulla poltrona più vicina. – Non ha idea di quanto sia piacevole non essere riconosciuta – disse lei, sbirciando da sopra il bordo degli occhiali le clienti e le mie colleghe che ancora parlottavano tra loro.
Mi venne da considerare che se la pensava così, aveva scelto il mestiere sbagliato.
Finii di ripulire il pavimento e poi tornai a prestare la mia attenzione alla signorina che, nel frattempo, aveva già declinato l'offerta di altre tre colleghe che la conoscevano per nome di occuparsi del suo caso.
– Dunque, vediamo un po' questa ricrescita... stessa tinta, o vuole cambiare?
– Non ho mai fatto la tinta – mi contraddisse lei. Era chiaro come il sole che mentiva, o almeno, questa era la mia opinione professionale. Quella sfumatura di rosso così acceso davvero non poteva essere naturale. E, inoltre, c'era un altro dettaglio. Quella che in un primo momento mi era sembrata una ricrescita di capelli bianchi sul lato sinistro della riga, guardando da dietro, era invece una scoloritura localizzata e dalla forma ben definita. La chiazza bianca suo suoi capelli aveva la forma di un cuore.
– Be', avevo sentito il detto inglese di indossare il cuore sulla propria manica, ma questo è nuovo – Commentai, adocchiando il suo volto nello specchio.
Miss Hearty mi rivolse un sorriso amaro e mi raccontò la sua storia.
Ci era nata, con quel cuore sui capelli. Una macchia bianca in una chioma impossibilmente rossa. Una macchia che, tra l'altro, non si era mai spostata di un millimetro, nonostante il ritmo di crescita normale dei suoi capelli. O meglio, doveva essersi spostata costantemente, per rimanere ferma lì dov'era.
Nessuno aveva mai capito come fosse possibile.
La sua particolarità, unita al fatto che fosse una bambina carina, aveva convinto sua madre ad avviarla presto alla carriera di modella. Già prima dei dieci anni, aveva molti più follower delle sue colleghe adulte, e si divertiva a posare per foto e video con il suo iconico cuore in bella mostra, perciò aveva proseguito nella carriera che sua madre e il destino avevano scelto per lei. Finché...
Finché non aveva incontrato qualcuno che le faceva battere il suo vero cuore, anziché quello che aveva sui capelli. E questo secondo cuore, a quel punto, era diventato troppo ingombrante.
– Voglio mollare tutto – concluse Miss Hearty. – Diventare invisibile quando cammino per la strada, non essere riconosciuta, avere una vita privata, finalmente. Il cuore deve sparire.
Pensavo che la soluzione fosse facile. Glielo dissi. Oltre a un cambio di guardaroba, s'intende, era sufficiente tingersi i capelli di un colore più scuro, magari una bella sfumatura color cioccolato, o visone, o dattero che andava tanto di moda quell'anno.
Lei non replicò ma mi rivolse un sorrisino di compatimento, come se già sapesse.
Passare il pennello su ogni ciocca era un gesto abituale. Lo avevo fatto centinaia di volte, migliaia di volte. Le lasciai una rivista mentre attendeva il tempo necessario, ma lei non l'aprì nemmeno, si limitò a rilassarsi a occhi chiusi, la testa all'indietro, ignorando come se dormisse ogni richiesta di foto o dediche dalle clienti che nel frattempo erano entrate.
Quando la sveglia trillò, l'accompagnai al lavateste, e risciacquai sotto il getto d'acqua la sua chioma. – È un colore splendido, le sta benissimo! – commentai, man mano che la tintura scivolava via rivelando la nuova sfumatura delle ciocche. Vidi una smorfia momentanea sulle sue labbra, ma non me ne preoccupai finché, dopo un massaggio di shampoo profumato al cuoio capelluto, risciacquai nuovamente, e tutto il castano se ne andò giù per lo scarico, lasciando intatto il suo rosso naturale con il cuore di capelli bianchi. Mi venne da imprecare.
Non era che la tinta avesse preso male. Non aveva proprio preso, nemmeno sulla macchia decolorata. In tanti anni di onorata carriera, non mi era mai successo.
Mi scusai con Miss Hearty, mortificata com'ero, ma lei mi rassicurò: – Ci avevo già provato. Tintura casalinga, stesso risultato.
– È ora di passare al piano B – dissi, sollevando un paio di forbici, che diedero un gradevole zac zac quando le chiusi un paio di volte in aria.
Non potevo cambiare il colore dei suoi capelli, ma potevo almeno eliminare quel cuore così caratteristico.
La macchia si trovava molto in alto sulla testa, perciò avrei dovuto tagliare le ciocche che lo contenevano quasi all'attaccatura dei capelli. Dopo i primi tagli, però, mi resi conto che il maledetto cuore non si trovava solo in superficie, e per eliminarlo sarebbe stato necessario uno di quei tagli estremi, asimmetrici, molto corti su un lato della testa e con ciuffi e frange lunghe dall'altro, che di recente erano stati resi celebri dalle star. Abbastanza celebri, ormai, da non suscitare più curiosità al vederli sfoggiare in giro. Dopo aver chiesto il suo permesso, mi accinsi a ridurre drasticamente la sua capigliatura.
– Non funzionerà – mi avvertì però Miss Hearty.
Mi venne da ridere. Come poteva non funzionare, se i capelli incriminati dalla macchia traditrice stavano cadendo a terra sotto la lama delle mie forbici? Alla fine, non scorgendo più traccia di bianco tra il rosso dei suoi capelli, gridai "vittoria" e accesi il phon per asciugarli e acconciarli.
Attorno a noi, tra colleghe e clienti, c'era chi mi adocchiava accigliato con sguardi accusatori come se fossi stata colpevole di chissà quale crimine, e chi si avvicinava di soppiatto per accaparrarsi qualcuna delle "magiche ciocche" della sua beniamina.
Le ignorai, grata che il rumore del phon impedisse ogni tentativo di conversazione, e ci schermasse dai commenti che venivano scambiati sulle altre poltroncine.
Eravamo come in un bozzolo, io e lei. Sole, nella nostra crociata per l'anonimato. Non capii di aver incassato un'altra sconfitta se non quando, pettinando i capelli, scorsi la caratteristica macchia a forma di cuore lì al suo posto, a sinistra della riga. Imprecai di nuovo.
I capelli erano ricresciuti quel tanto che bastava da contenere la macchia nella sua interezza.
Fu allora che le proposi una soluzione estrema. Le proposi il rasoio, e Miss Hearty accettò. Non potevano ricrescere "miracolosamente" se le lasciavo a malapena un centimetro su tutta la testa.
Nel salone Belli Capelli furono lacrime e suppliche disperate quando passai la macchinetta ronzante sul suo cranio. Lei invece sorrideva sotto gli occhiali a forma di cuore, e alla fine, io potei gridare "vittoria" per davvero.
– Tanto domani mattina mi sveglierò e quella cosa sarà di nuovo là – mi disse Miss Hearty, mentre saldava il conto. – Ma grazie per averci provato.
Io non lo credevo possibile. Però scrollai le spalle e le dissi: – Se succede, può sempre prendersi una di quelle macchinette, usarla a casa ogni mattina, e cambiare look ogni giorno con una parrucca diversa.
La signorina mugolò e mi disse: – Probabilmente farò così, grazie.
Non ho più saputo nulla di lei, se non quando, da una di quelle notizie pubblicitarie in coda al telegiornale, ritennero opportuno informare il grande pubblico che l'ex star dei social media, famosa per il suo cuore sui capelli, aveva trovato l'amore e si era sposata in gran segreto, senza clamori e senza party milionari.
Ma tanto, per la sua felicità, c'erano già altre dieci ragazze che sgomitavano per prendersi il posto che lei aveva lasciato vacante.

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