sabato 15 luglio 2023

Sordido

Sordido [sòr-di-do o sór-di-do] agg. 1. Così sporco da suscitare ribrezzo; sudicio. 2. fig. Abietto, spregevole. 3. fig. Caratterizzato da avarizia e grettezza.

Etimologia: dal latino sordidus, derivato da sordes, "sudiciume, sporcizia", e traslato vale anche come "grande avarizia, abiezione"; proviene dalla radice indo-germanica svard-, "essere nero".



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Foto di lil artsy da Pexels


Vivienne non aveva capito che razza di sordida vita aveva condotto Samasa per finire imprigionata nell'anello, finché non aveva sperimentato lei stessa quanto in basso poteva condurla condividere il suo tempo e il suo corpo con quella sgradevole presenza. Era vero che fin da subito non le aveva fatto una buona impressione, e che era partita col piede sbagliato mettendola in un sacco di guai nel lavoro che aveva a scuola, ma Vivienne era quel tipo di donna che dava sempre una seconda possibilità a tutti. E una terza. E una quarta. E, a volte, persino una quinta.
Ma Samasa aveva passato il segno troppe volte. Come si era permessa, si disse Vivienne nell'asciugarsi le lacrime, di ordire quello spregevole piano assieme a quel gattaccio diabolico, come si era permessa di liberarsi di lei in quel modo per correre da Mark?
E non importava che non fosse stato per sedurlo, che era solo un caso se era stato proprio Mark ad avere quello che lei cercava da tempo, un potere oscuro che andava oltre ogni immaginazione, talmente spaventoso che persino ad angeli e demoni era proibito sapere chi ne fosse il custode, ciò che quell'anima nera aveva bramato sopra ogni cosa nella sua prima vita e in questa, e che alla fine l'aveva condannata.
Vivienne aveva contribuito a fermarla, ma non si sentiva affatto riscattata dall'impresa. Tutte le volte in cui Samasa aveva camminato nella sua pelle, e lei era stata una spettatrice passiva, pesavano nella sua memoria e l'avevano fatta sentire tanto sordida che una volta tornata a casa si era lavata più volte, strofinandosi ossessivamente la pelle, come se l'acqua potesse toglierle di dosso il fango di quell'infamia.
Quando era tornata alla Biblioteca per quella che credeva l'ultima volta e il Custode le aveva offerto un medaglione con un'altra anima oscura per permetterle di continuare a lavorare là, Vivienne aveva quasi rifiutato.
Poi si era detta che stavolta sarebbe stato diverso, e che una seconda possibilità non si nega a nessuno.

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