sabato 4 novembre 2017

Lungimirante

Mi piace questa parola, ed è anche molto semplice rintracciarne l'etimologia: lungi-mirante, ossia "che guarda lontano". Vorrei poter dire che mi descrive, ma sarebbe una bugia. Chissà, forse un giorno, con l'esperienza, ci arriverò.

Lungimirante [lun-gi-mi-ràn-te] agg. Che, grazie alla propria acutezza e saggezza, intuisce il probabile andamento delle cose, prevede ciò che potrà accadere e provvede per tempo; di ciò che rivela tali caratteristiche.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Non descrive me, ma descrive molti dei miei personaggi. In particolare la tipologia di quelli che tramano nell'ombra, i tessitori di intrighi e le cosiddette "eminenze grigie"; ma anche qualcuno di coloro che si prodigano per sventare tali piani.
Secondo me però sono personaggi che vanno usati con parsimonia per evitare di sbilanciare l'equilibrio di una storia.


Fu solo quando i pezzi iniziarono a incastrarsi al loro posto che capii cosa aveva in mente.
La chiamavamo Lemailidan, colei che sussurra, l'ultima della prima generazione. Forse ancora troppo umana per capire che non potevamo intrometterci in una storia che non ci apparteneva più.
L'avevamo trovata sotto alla montagna, accanto alla fonte, quando eravamo tornati a cercare l'Acqua della Vita. Se fossimo saggi la metà di quanto facciamo credere, avremmo lasciato le cose come stavano. Glielo dissi.
– Lasciare le cose come stanno – mormorò Lemailidan. – Sono d'accordo.
– No, non siamo d'accordo – replicai. La seguii mentre si spostava alla luce dei cristalli azzurri. – Devi smettere subito.
– Comelyn, i tuoi occhi sono deboli. Non mi parleresti così, se fossi lungimirante quanto lo sono io.
– Noi la chiamiamo Comprensione – alzai il capo, fiero. Lemailidan poteva avere centinaia di anni più di me, ma io non ero, come lei mi aveva definito, un bambino. – Conosci la Maledizione che l'accompagna? Non possiamo interferire. Se lo facciamo, non siamo in grado di prevedere le conseguenze.
Lemailidan si voltò e mi sorrise. – Per questo – bisbigliò nell'avvicinarsi, con la veste che strusciava sul pavimento della grotta. – Non agisco direttamente. Solo un colpetto qua, una spinta là, per essere sicura che gli eventi facciano il loro corso. Per essere sicura che accada...
– Il cataclisma. – distolsi gli occhi da lei. – Tu c'eri. Tu sai com'è stato. Non riesco a capire perché desideri tanto che avvenga, al punto da esserne l'artefice.
– Come ho detto, per lasciare le cose come stanno. Senza il cataclisma, tu non saresti qui a parlarmi. Tieni così poco alla tua esistenza?
Lemailidan mi spinse qualcosa in mano. Guardai giù e vidi un frammento di cristallo dai bordi taglienti. – Puoi fermarmi, se lo desideri – Lemailidan allargò le braccia. –  Il futuro, e il passato, è ora nelle tue mani. Ma sei lungimirante abbastanza da capire se questo mondo sarebbe migliore, senza il cataclisma?

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