lunedì 24 settembre 2018

Il passato di Helanna

(racconto ispirato alla Sfida numero 6. Torna Helanna di Amaricante, e come la sfida richiede, il racconto inizia e finisce con le stesse parole, ripeto più volte il colore "nero" e l'incipit e il finale, seppur uguali, si riferiscono a due cose diverse.)
 
 
Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
 
 
Lei ci credeva davvero. Helanna, intendo. Credeva davvero in quegli ideali astratti che il suo gruppo di rivoluzionari stava cercando di portare nel mondo. Libertà, giustizia, e tutte le altre parole altisonanti con cui quella gente non faceva che riempirsi la bocca. Non che per me fosse un passatempo, ma alla fine della giornata, io restavo ciò che ero sempre stato: un privilegiato, nato per puro caso in una famiglia con un nome e una storia.
Lei, invece, non aveva un passato.
Non che m'importasse, infatti, non me n'ero reso conto finché non ho dovuto cercare i suoi familiari, nel giorno più nero che potessi immaginare. Solo allora ho capito che io non sapevo chi fosse. Da dov'era venuta. In quali dei avesse confidato. Non avevamo mai parlato del passato. Con lei preferivo parlare del nostro futuro, quello che non avremmo mai avuto. Lei lo sapeva, e non me lo aveva mai detto. Io ero l'unico a non sapere che per noi non ci sarebbe stato un futuro.
Io non sapevo nemmeno quali abiti, e quale cerimonia lei avrebbe voluto per accompagnarla nel suo ultimo viaggio. La tunica nera della fede Solesiana mi sembrava troppo austera per la luce che aveva sempre albergato nei suoi occhi. Senza contare che a Terra Oscura, se era da lì che lei veniva, la seta nera era riservata ai matrimoni, mentre per un funerale era più appropriata una veste di fiamme.
Come vestirla. È un pensiero strano, lo so, ma mi stavo appigliando al più insignificante e pratico dei dettagli per non ricordare l'enormità di quello che era successo tra le mura nere di fumo della stanza delle torture. Per non ricordare il pazzo che l'aveva usata per infliggermi tutto il dolore possibile, e a quanto volessi solo strappare il grumo di pece nera che aveva al posto del cuore. Volevo ucciderlo così tanto, che il solo pensarci era un'agonia.
Ma non potevo, non prima di aver rintracciato la famiglia di Helanna. Non fu semplice, perché nemmeno i suoi compagni rivoluzionari sapevano chi fosse prima di diventare una di loro. Trovai i suoi parenti nell'ultimo posto in cui mi aspettavo di trovarli.
Gli Adoratori dei Draghi sono un popolo strano, con le loro tradizioni e i loro segreti, con tende e strade al posto di case e terre, il che li rende ancora più difficili da scovare. Uno di quei segreti era stato scritto in parole nere nell'anima di Helanna, una profezia difficile da portare per l'età in cui gliela avevano rivelata. "Morirai per amore", le avevano detto. Per sopravvivere, lei era fuggita da tutti coloro che amava e aveva dedicato la sua vita a un ideale astratto, qualcosa che avrebbe potuto seguire, ma non amare. E la sua nobile causa l'aveva portata da me.
Ironia del destino, la profezia aveva condotto Helanna proprio nell'ultimo posto in cui sarebbe dovuta andare, e tutto perché a quelle tre parole lei ci credeva davvero.

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