sabato 15 giugno 2019

Lesina

Questa parola è forse più nota sotto forma di verbo, "lesinare". La sua prima definizione dà un'idea sull'origine delle altre due, nonché sul significato del verbo: risparmia chi usa la lesina da sé.

Lesina [lè-si-na] s.f. 1. Strumento del calzolaio costituito da una piccola asta di ferro atta a forare il cuoio per farvi passare le cuciture. 2. fig. Parsimonia eccessiva, spilorceria. 3. estens. Persona molto avara, taccagno.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Mi ci è voluto un po' per capire come collegare il lavoro di un calzolaio con un avaro. Non volevo adagiarmi sull'ovvio di un cliente che tira sul prezzo, o di un taccagno che si aggiusta le scarpe da solo. Ne sono uscita scovando un nuovo personaggio, qualcuno che avesse i suoi motivi per tacciare un altro di spilorceria, diversi da quelli riguardanti il proprio lavoro. La parte più divertente, e più impegnativa, è stata trovargli un nome che gli calzasse a pennello.


Gaius pungeva il cuoio con la stessa foga di un assassino che pugnala qualcuno. Più e più volte. Sbuffando, con gli occhi stretti e una smorfia sui denti digrignati.
Poco lontano, una donna corpulenta seduta su uno sgabello stringeva il filo che legava due pezzi di cuoio. All'ennesimo sbuffo, la donna alzò gli occhi e scosse la testa. – Non ci pensare. Ti farai solo cattivo sangue.
Gaius piantò la lesina nel cuoio e si voltò. – Sta' zitta, donna! Smettila di sputare sentenze, che non sei d'aiuto, no, per niente.
La donna inarcò le sopracciglia ma non fece una piega quando Gaius sbatté i pugni sul banco di lavoro e s'incurvò fin quasi a toccarli con la fronte. Era andato tutto a rotoli da quando quel miserabile di suo cugino Dom, che doveva ritenersi grato di avere almeno un mestiere per mandare avanti la baracca, per quanto sgradevole fosse fare il conciatore, aveva osato piazzare non uno, bensì due figli alla corte del re.
Era iniziato con Anna, quella bambina selvatica che nessun marito sarebbe mai riuscito a trasformare in una donna. Gaius era andato a battere cassa quando le voci in paese l'avevano informato che Dom l'aveva venduta come sguattera alle cucine di palazzo. Era tornato a casa a mani vuote, borbottando che quella lesina di suo cugino mentiva, che diceva che non gli avevano dato un soldo per prendersela. Sua moglie Norma gli aveva detto che poteva anche essere vero, che nessuno avrebbe pagato una moneta bucata per quel castigo, e che Dom ne aveva solo approfittato per togliersi di mezzo una bocca da sfamare. Ma poi era venuto fuori che Anna non faticava in cucina, che era non si sa come diventata la preferita tra le dame di compagnia della principessa; e che Dom era riuscito pure a piazzare un altro figlio come scudiero.
A quel punto Gaius non ci aveva visto più. Dom doveva avere un qualche segreto che non voleva rivelare, e la lesina del cugino che si rifiutava di aiutare la famiglia con la fortuna che gli era toccata lo rodeva dentro come un tarlo.

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