sabato 7 agosto 2021

Contrito

Contrito [con-trì-to] agg. Che è pentito; che denota pentimento.

Etimologia: dal latino contritus, "stritolato", participio passato di conterĕre, "triturare, logorare", composto dalla particella intensiva cum, "con", e da terĕre, "sfregare, consumare, tritare"; figurativamente, attraverso il latino ecclesiastico, si intende come "consumarsi spiritualmente".



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La vedova del secondo più importante magnate dell'industria cinematografica aveva un'espressione contrita nel raccontare come, rientrando convenientemente da un'asta di beneficenza in cui era stata vista da numerose persone, aveva trovato il suo quinto marito steso a terra in una pozza di sangue, violentemente assassinato. Aveva una quantità sufficiente di denaro e di conoscenze tra gli avvocati più in vista da non subire l'onta di venire scortata in un freddo commissariato e interrogata; tanto più che il suo alibi era solido e le sue motivazioni inesistenti. Dopo quattro divorzi da cui aveva guadagnato cifre esorbitanti, era più ricca del defunto marito, e dalle cronache rosa dei giornali emergeva il quadro perfetto di una relazione idilliaca, come a dire, che la quinta volta era quella buona.
Nessuno le fece più di qualche domanda, mentre la scientifica frugava e fotografava ogni angolo della casa. La lasciarono in pace, a singhiozzare in maniera assolutamente verosimile per il suo amatissimo, defunto marito. Non sapevano che lei, pur essendo stata nella sua breve carriera un'attrice mediocre, era una delle poche in possesso di un talento raro: era in grado di piangere a comando.
Mi staccai dal mio angolo e mi avvicinai a lei, facendo attenzione a non incrociare nessuno di quelli che gironzolavano per la stanza. Le sue lacrime di coccodrillo non m'intenerivano. Io sapevo la verità, io ero là quando il suo giovane amante, istigato da lei, aveva accoltellato il vecchio magnate. Ma nessuno pensava mai di interrogare me... d'altra parte, nessuno tranne Thanatos poteva vedermi o sentirmi, a meno che io non lo volessi, ed era da parecchio tempo che non lo volevo. Mi inginocchiai al suo fianco, tenendo lontana da lei la falce, e sussurrai una sola parola: – Tornerò.
Tempo tre settimane, e un difetto del suo cuore di cui lei non sapeva l'esistenza l'avrebbe tradita. Che ironia, per una donna senza cuore.
La prenderò io quando scoccherà la sua ora, e no, non sarò contrito.

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