sabato 23 ottobre 2021

Dovizia

Dovizia [do-vì-zia] s.f. Abbondanza, ricchezza di qualcosa.

Etimologia: dal latino divitia, "ricchezza", astratto di dives, "ricco", che si riconnette alla radice sanscrita div, "splendere"



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Olga Lioncat da Pexels


7° giorno di Dorato, Casa dell'Uomo Vanitoso, La Capitale

Non sapevo cosa aspettarmi quando Taliesin mi ha detto ridendo che era ora di tornare a trovare una persona che viveva nella città più importante del mondo. Io non ci ero mai stata, e non capivo se il suo divertimento era a causa di quella persona o della città o di che cos'altro. C'era una dovizia di cose che ancora non capivo del mondo al di fuori del mio bosco.
La città più importante del mondo si chiama La Capitale, e in realtà non è affatto la più importante, ma ai suoi abitanti piace pensarlo. È molto più grande dei villaggi in cui siamo stati finora, ma non è la città più grande del mondo, né la più antica, e nonostante il suo nome non è nemmeno una capitale. Saperlo mi ha impensierito parecchio.
Gli esseri umani sono davvero strani, se danno nomi alle cose che non corrispondono affatto a ciò che quelle cose sono.
La persona da cui dovevamo andare ne aveva tantissimi di nomi, ma Taliesin mi ha detto che per ricordarsi di lui lo chiamava "L'Uomo Vanitoso". Però mi ha raccomandato di non chiamarlo mai così quando siamo in sua presenza, e questa è un'altra delle stranezze umane a cui non mi abituerò mai.
La casa dell'Uomo Vanitoso, all'esterno, è simile a tante altre qui a La Capitale. Dentro siamo stati accolti da una dovizia di statue, busti e ritratti sistemanti ovunque, e tutti raffiguravano la stessa persona, lo stesso viso su forme d'uomo o di donna, su pensatori o atleti, su commensali o fanciulli dormienti. Tra di loro mi è apparso un altro di quei volti, solo che questo era vivo, ed è stato così che ho conosciuto l'Uomo Vanitoso. È stato strano scoprire che lui era incuriosito da me quanto io lo ero da lui, ma nel suo caso voleva solo prendere la misura delle mie ali per aggiungerle in un suo futuro ritratto.
Taliesin era uno degli artisti che l'Uomo Vanitoso impiegava per magnificare la sua figura, e ogni anno chiedeva al bardo di mettere in versi le imprese che in realtà non aveva mai compiuto.

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