sabato 2 ottobre 2021

Marasma

Marasma [ma-rà-sma] s.m. (pl. -smi) 1. med. Decadimento progressivo delle funzioni dell'organismo provocato da vecchiaia o da gravi malattie. 2. fig. Stato di grave crisi e disordine nelle istituzioni politiche, sociali e nelle organizzazioni; caos, sfacelo; anche, disordine, baraonda.

Etimologia: dal francese marasme, che a sua volta proviene dal greco marasmós, "consunzione", derivato di maráinein, "consumare".



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Foto di Sergey (Merlin L.) Katyshkin da Pexels


Al suo arrivo non lo avevo nemmeno guardato. Ero troppo occupato a cercare di liberare i polsi dalle corde robuste e strette, troppo strette. Avevo smesso di ascoltarlo dopo aver appurato che dalla sua bocca uscivano solo frasi deliranti e parole vane, e che nulla di ciò che avrei potuto dirgli avrebbe fatto la differenza. Quel folle continuava la sua recita come un disco inceppato, senza curarsi di me o di nient'altro al mondo. In quella sua prima "visita" camminò molto vicino al letto a baldacchino su cui ero steso e bloccato dalle corde, così che non potei vedere il suo volto, nascosto dal drappeggio; e anche quando se ne allontanò, lo fece dandomi le spalle, muovendosi negli angoli ciechi del mio limitato campo visivo.
Ciò mi aveva dato speranza. Se non voleva che lo vedessi, che potessi riconoscerlo, forse non intendeva uccidermi. Forse ero lì in attesa di un riscatto.
La mia speranza morì quando lui si infilò sotto al baldacchino per sollevarmi la testa e cercare di farmi trangugiare un intruglio disgustoso. Allora lo vidi e da molto vicino. La pelle fragile come cartapesta sembrava staccarsi dalla sua faccia in scaglie di sapone. Aveva guance incavate, la fronte segnata da rughe profonde e sopracciglia rade sopra occhi molto più giovani del resto di lui. Non mi chiesi, allora, quale spaventoso male avesse provocato il marasma che lo affliggeva.
Fu solo molto tempo dopo, dopo che lo ebbi guarito a prezzo della mia identità umana, che lui riuscì a parlarmi delle circostanze che lo avevano portato a naufragare sulla Terra e ad ammalarsi. Lui aveva visto gli ultimi giorni del suo mondo, il marasma quando la civiltà era crollata ed era rimasto solo l'istinto di sopravvivenza, il caos, la violenza.
Lui ce l'aveva fatta, era arrivato in un nuovo mondo ricco di vita di cui nutrirsi, ma non aveva più alcun mezzo su cui ripartire e non avrebbe mai saputo se là fuori, su un altro pianeta, qualcuno che un tempo aveva conosciuto fosse stato altrettanto fortunato.

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