sabato 26 marzo 2022

Sleppa

Sleppa [slèp-pa] s.f. region. 1. Sberla, colpo. 2. fig. Grossa porzione.

Etimologia: etimo incerto, forse di origine onomatopeica, o secondo altre fonti dal medio tedesco schlop, "colpo", attraverso il settentrionale slepa.



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Foto di cottonbro da Pexels


Non la vide nemmeno arrivare. Denis sentì solo lo schiocco, e qualche istante dopo, mentre si portava la mano alla guancia, il dolore. Con la coda dell'occhio, scorse Vanessa arretrare dalla luce che filtrava tra le tapparelle aperte, la pelle delicata arrossata come dopo un'esposizione molto più prolungata di qualche secondo.
Da quando si conoscevano non erano mai venuti alle mani, mai, nemmeno una volta, e dunque, pur conoscendo la natura inumana di sua moglie, quello che faceva di notte per sopravvivere, per Denis quella sleppa poderosa era giunta inaspettata. Mosse piano la mandibola intorpidita dal bruciore dello schiaffo. Nulla di rotto: probabilmente lei si era persino trattenuta.
– Non azzardarti mai più – pronunciò Vanessa, ritornata ai fornelli. Gli dava la schiena, forse per non mostrargli il volto ustionato dalla luce del sole, forse per trattenere la collera che ancora l'animava. – E tira le tende, per favore.
Lo disse in tono sgarbato, quasi fosse stato un ordine, più che una richiesta. Denis sbirciò la finestra illuminata: aveva aperto apposta le tende e le tapparelle, fingendo di voler guardare fuori, prima di affrontare l'argomento. Una precauzione a cui non voleva rinunciare, dopo quell'attacco. – No... non credo che lo farò – ribatté l'uomo.
Vanessa sbatté sul piatto una sleppa di carne, una bistecca alta ben tre dita. – Almeno ti rendi conto di quello che hai detto? – lo interrogò lei, mentre portava il piatto in tavola. Poi ripeté, facendogli il verso: – "Sarebbe stato meglio se non fosse mai nata". È una cosa crudele da dire su nostra figlia. Denis, lei ti adora. E io, anche se non lo credi possibile ora che sai che cosa sono, ti amo. – Vanessa incrociò le braccia e si scostò di un passo dalla tavola preparata solo per lui. – Ma a volte... a volte, penso che qui l'unico vero mostro sia tu.

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