giovedì 31 marzo 2022

L'eroe insoddisfatto


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Foto di Ron Lach da Pexels


Si era spinto troppo lontano. E adesso non sarebbe più tornato a casa, poiché lì dov'era (ma poi, dov'era lì?) non c'era alcuna via che un eroe potesse percorrere. Il nulla era sopra di lui, e il nulla era sotto di lui, e il nulla era ovunque attorno a lui.
Solo, in un candore accecante, il nostro eroe non poteva far altro che rimuginare con mesta amarezza sulla sua superbia e sulla testardaggine che lo avevano spinto a varcare i confini del mondo conosciuto. Un tempo, grazie a quelle stesse doti, e alla sua forza e alla furbizia, lui aveva sconfitto i suoi nemici e aveva ottenuto tutto. Avrebbe dovuto sentirsi soddisfatto, in fondo, non era impresa alla portata di ogni eroe raggiungere un così perfetto "e vissero per sempre felici e contenti" privo di qualsiasi ombra o difetto. Aveva ottenuto ricchezze oltre ogni immaginazione. Aveva conquistato il cuore della sua bella principessa. Era onorato e riverito da tutti gli amici che aveva salvato, e da innumerevoli sconosciuti. La pace, e la magia che lo aveva sostenuto nel corso della sua avventura, gli avrebbero garantito una lunga vita e una famiglia numerosa. Nulla avrebbe potuto desiderare.
Ma lui non era soddisfatto. Eh sì, il nostro eroe si struggeva preda di un desiderio a cui non sapeva dare forma, né parole. Invano gli amici gli avevano ricordato quanto fosse fortunato, e che lì, al suo lieto fine, vi era il luogo migliore in cui fermarsi e godere della sua ricompensa. L'eroe non li aveva ascoltati.
E così era nuovamente partito alla ricerca di un altro avversario da sconfiggere, di un malvagio da abbattere, di un regno da salvare e un'altra principessa da corteggiare.
Aveva voltato pagina. Letteralmente. Era in questo modo che l'eroe era finito in una pagina bianca.
Aveva scoperto ben presto che in quel non luogo non esisteva nessun despota da destituire, nessun drago da trucidare, nessun mostro da massacrare. Non c'era alcuna principessa che lo attendesse per premiarlo. Tesori e regni svanirono all'istante dai suoi sogni di gloria.
Nel vuoto privo di parole, l'eroe aveva provato a chiamare, a chiedere indicazioni, o un aiuto. Ma in quel mondo senza righe di testo, la voce non gli era uscita dalle labbra. Orientarsi era impossibile, l'eroe non capiva più dove fosse l'alto e dove il basso, figurarsi riconoscere da che parte si trovasse l'indietro, per poter ripercorrere i suoi passi e tornare a quel lieto fine che aveva abbandonato senza remore, e che ora desiderava ardentemente. Oh, se solo avesse ascoltato i consigli degli amici! Se si fosse accontentato di essere contento! Ma no, lui aveva voluto di più, un di più che si era tramutato in niente.
Già sentiva di non riuscire più a pensare in maniera coerente, e gli sembrava di svanire a poco a poco, assorbito da quel candido vuoto.
L'ultima sensazione a cui l'eroe si aggrappò con tutte le sue forze fu una sorta di pressione nelle sue orecchie, un sibilo, o, se ascoltava bene, forse, un respiro. Un soffio d'aria sulla pagina bianca.
Il tuo, o amato lettore.
Tu sei l'unico che può salvare il nostro sventurato eroe, se solo avrai la magnanimità di farlo. Non hai che da scrivere sulla pagina bianca la fine della sua storia alla fine della storia, e scegliere di fargli ritrovare la strada di casa, oppure avviarlo in direzione di una nuova avventura.
O, se non hai cuore o pietà di lui, chiudi il libro e lascia che il vuoto lo divori.

Nessun commento:

Posta un commento