sabato 2 aprile 2022

Zanzero

Zanzero [zàn-ze-ro] s.m. Compagno di baldoria.

Etimologia: etimo incerto.


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Pressmaster da Pexels


Adrian Aleph era un esemplare di apprendista mago piuttosto atipico.
La maggior parte di coloro che venivano ammessi in una torre seguivano una condotta ascetica, al riparo dai vizi e dalle tentazioni della vita all'esterno della Torre. Morigerati in tutto, intoccati dai piaceri della carne e della gola, vi era una sola direzione verso la quale non erano soliti porsi limiti. La loro unica dipendenza, se tale poteva essere chiamata, era costituita dalla pratica della magia, la loro unica ossessione era lo studio di formule e incantesimi.
Adrian non era un cattivo studente. Impegnava sui libri e nella pratica il tempo che gli veniva richiesto, ma senza esagerare, a differenza dei suoi compagni. Adrian Aleph riservava ad altre attività le sue esagerazioni.
Nel tempo libero, specialmente di notte, era solito fuggire dalla torre attraverso un passaggio segreto, che aveva scoperto o creato nel corso dei primi mesi. Se ne andava in una delle cittadine vicine, più precisamente nelle taverne e nelle osterie del circondario, a far bisboccia con una compagnia di zanzeri che solitamente non durava per più di due o tre di quegli incontri. E, se gli andava bene, trovava anche una compagna per la notte prima di far rientro alla Torre e riprendere il suo ruolo di apprendista mago.
Gli insegnanti, com'era ovvio, erano al corrente delle sue scorribande notturne. Un altro apprendista sarebbe stato cacciato dalla Torre per tali intemperanze, ma nel caso di Adrian, le contromisure si limitavano alle minacce o al pagamento dei suoi zanzeri, e delle sue accompagnatrici, al fine di allontanarli dall'apprendista sconsiderato. Speravano in questo modo di isolare Adrian e di convincerlo a desistere da quelle attività, poiché l'occasione di trasformare l'ultimo discendente degli Aleph, la  famigerata famiglia di stregoni, in un perfetto mago ligio all'unico e vero modo di praticare la magia era troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

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