sabato 23 aprile 2022

Ancestrale

Ancestrale [an-ce-strà-le] agg. 1. Relativo agli antenati, avito; estens. atavico, primordiale. 2. biol. Di organo presente in animali fossili e che nelle specie viventi risulta diversamente sviluppato o atrofizzato.

Etimologia: dal francese e dall'inglese ancestral, derivato dal francese antico ancestre, "antenato"; a sua volta proveniente dal latino antecessor, "predecessore", composto da ante, "prima", e cedere, "andare", in senso lato, "avere il posto avanti ad altri".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Da bambina avevo paura a passare davanti alla vetrinetta nel salotto della nonna. Al suo interno la mano mozzata, rinsecchita dai secoli, attirava il mio sguardo, e una volta vista non riuscivo a scacciare i brividi. La nonna la chiamava, con reverenza e affetto, la Mano dell'Avo, ma io non capivo come potesse tenerla tranquillamente in casa.
Solo quando fui più grande, abbastanza da poter comprendere il compito che era stato affidato alla nostra famiglia, la nonna mi prese da parte e mi spiegò tutto. Mi rivelò che quella era la mano di un nostro antenato, un sant'uomo che aveva protetto il mondo da una terribile strega, colei che ancora era ricordata dalle nostre parti col nome di Asana Mei, e la cui leggenda era mutata con il tempo in uno spauracchio per bambini, la versione locale del babau. Nessuno ne aveva più davvero paura, nessuno credeva che fosse mai esistita; solo la nostra famiglia era rimasta a vegliare per scongiurare il ritorno della strega, e per questo, noi eravamo i Protettori.
La nonna mi disse tutto ciò che dovevo sapere per adempiere al mio compito, se mai la strega si fosse risvegliata nel corso della mia vita. Mi insegnò a leggere i segni del pericolo, mi trasmise l'ancestrale conoscenza dei rituali benefici atti a scacciare il male, mi erudì sui malefici che la strega avrebbe usato contro di noi. Quando le chiesi perché conoscesse in dettaglio gli incantesimi della strega, perché me li stesse insegnando se la magia era una cosa tanto brutta, la nonna mi disse che conoscere le vie di una strega non era peccato, che era solo il praticarle che avrebbe corrotto la mia anima. Allora le giurai che non avrei mai messo in pratica quelle nozioni.
Smisi di avere paura della Mano dell'Avo.
La reliquia era stata tramandata di generazione in generazione, e con essa, l'ancestrale protezione che il prendersene cura aveva garantito alla mia famiglia. E noi, di nascosto, estendevamo quella protezione all'intera comunità, vegliando sugli ignari compaesani.

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