lunedì 4 luglio 2022

La pubblicità è l'anima della tortura


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Foto di Vladimir Kudin da Pexels


Urla deliziosamente strazianti riecheggiarono tra le mura di pietra di un corridoio oscuro e umido. Un istante di silenzio, poi, dall'altra parte del corridoio un passo pesante e strascicato si trascinò dietro catene altrettanto pesanti, che tintinnarono con un gradevole ritmo musicale. Altri due istanti di silenzio, e da dietro la porta di solido legno che stava dinnanzi a loro risuonò il cigolio di un marchingegno ingegnoso, e il gemito strozzato del suo occupante.
Seduto a terra nel corso della sua pausa serale, che condivideva sempre con i soliti quattro colleghi, il responsabile dei ceppi e dei lucchetti sospirò. – Troppo silenzio – borbottò scuotendo la testa. Diede un'agitata all'anello appeso alla sua cintura, quello con tutte le chiavi delle stanze e dei relativi braccialetti e cavigliere con cui venivano omaggiati gli ospiti al loro interno, e il trillo metallico si udì distintamente tra una serie di lente, quasi stanche staffilate e l'altrettanto stanca reazione del "cliente" che le stava subendo. – Sentito? – chiese agli altri. – Una volta, nemmeno riuscivo a sentirle da quanto chiasso c'era qui dentro.
– Erano altri tempi – disse soltanto l'addetto al check out, con ancora addosso il cappuccio nero d'ordinanza. Non se lo toglieva mai, professionale com'era, e già era tanto se prima di raggiungere gli altri tre per la pausa lasciava l'ascia nello sgabuzzino degli attrezzi.
– Una volta avevamo clientela d'alto rango – replicò il controllore degli strumenti del mestiere. Zittì solo per ascoltare il ticchettio stridente della manovella che faceva un altro giro nella stanza chiusa davanti alla quale s'erano andati a sedere, e il rantolo del fortunato che stava testando l'efficacia del marchingegno appena rimesso in funzione. Perfettamente non oliato a sufficienza, lo giudicò il controllore da quel rumorino inquietante che faceva parte dell'esperienza, e gongolò di soddisfazione. – Una volta avevamo cospiratori, traditori, assassini di re, perfino ospiti stranieri, soldati o ufficiali che si facevano tutta la strada dal fronte di guerra pur di soggiornare qui da noi. Ma adesso, se qualcuno uccide un monarca invece di vincere un soggiorno premio da noi gli fanno un monumento, e quanto agli stranieri, non se ne vedono più così tanti. E non è che le guerre siano cessate, eh! Ci sono rimasi solo i ladri, qualche volgare tagliagole, ma nulla più. Questa gentaglia non sa nemmeno urlare per bene!
Come a dargli ragione, dal lato del corridoio che proseguiva alla loro sinistra, provennero una serie di colpi, pugni probabilmente, ciascuno seguito da un misero "uh", e poi da un pianto condito da singhiozzi.
– Che vi dicevo? – concluse il controllore. – Se almeno gli stagisti usassero qualche argano, qualche rullo, qualcuna delle mie sedie speciali... e invece no, s'impuntano a far tutto a mano, e si fanno più male loro di quello a cui devono far male.
– E poi vengono a lamentarsi da me – concluse il coordinatore delle risorse poco umane. – È un topo che si morde la coda: meno clienti, meno stanze occupate, meno personale necessario e dunque licenziamenti, per poi riempire i posti lasciati vacanti con stagisti sottopagati e inesperti che lasciano una brutta impressione con la loro scarsa professionalità, e quindi cattiva pubblicità.
– Cattiva pubblicità, già, dici bene – gli fece eco il responsabile dei ceppi e dei lucchetti, subito zittito, minuto e gobbo com'era, da un poderoso strattone dell'addetto al check out che, buongustaio com'era, voleva ascoltarsi in santa pace una delle rarissime urla di donna. Dopo un'occhiata in tralice del responsabile che voleva dire "soddisfatto ora?" e un cenno d'assenso da parte del cappuccio nero del collega, il responsabile dei ceppi e dei lucchetti proseguì: – Tutto è cominciato ad andare in malora quando nel fronte settentrionale e in quello sudorientale, le nostre maggiori fonti di clientela, è partito quel movimento con quel messaggio che poi è andato tanto di moda, ve lo ricordate? "Meglio morti che catturati", pfui, come se qui si stesse tanto male. Insomma, hanno vitto, alloggio, attività ricreative, che vogliono di più?
– E non è bastato riorganizzare il personale, aggiornare i nomi delle nostre mansioni in modo che siano più rassicuranti, modernizzare la divisa... – Il coordinatore delle risorse poco umane fece una pausa, sbirciò il collega incappucciato e si corresse: – ...tranne quella del nostro addetto al check out che è troppo iconica per cambiarla. Nemmeno ristrutturare gli ambienti è servito a qualcosa, le allegre piante carnivore nelle camere delle torture non rallegrano e le grosse scritte luminose all'ingresso che invitano a entrare non sembrano sufficientemente invitanti. No, qua ci vuole qualcosa di radicale, qualcosa come...
– Pubblicità – mormorò l'addetto al check out quando si spense un isolato lamento atroce. Parlava poco, come richiedeva il suo ruolo, ma quando parlava era meglio ascoltarlo, perché per tanta gente le sue parole erano state le ultime.
– Beh, non ha tutti i torti – replicò il controllore degli strumenti del mestiere. – È un semplice meccanismo di causa ed effetto, una sorta di tira e molla: se una cattiva pubblicità ci ha affossato, una buona pubblicità può risollevarci.
Ciò detto, si alzò in piedi, ma non per dare maggiore risalto alle sue parole, ma perché la pausa era finita e lui aveva fin troppi marchingegni da far funzionare al loro peggio.
– Mi pare una splendida idea. La pubblicità è l'anima della tortura! Ne parlerò con il capo scrivano dei messaggi segreti e delle ultime volontà, non è il suo genere, ma forse può trovare le parole più adatte. Signori, alla prossima notte – così dicendo il coordinatore delle risorse poco umane si avviò verso le scale che portavano ai piani superiori, da cui non poteva godere di uno spettacolo sonoro altrettanto deliziosamente lugubre, né della compagnia di gente così intelligente e simpatica, ma erano gli svantaggi di un ruolo dirigenziale.

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