sabato 23 luglio 2022

Specioso

Specioso [spe-ció-so] agg. Di argomento volto a persuadere ma che si presenta giusto e fondato solo in apparenza.

Etimologia: dal latino speciosus, "che colpisce gli occhi per il bell'aspetto esteriore, appariscente, vistoso, bello", da species, "aspetto, apparenza, bellezza", a sua volta da specio, "sguardo".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Karolina Grabowska da Pexels


– Il mondo è un posto pericoloso, ragazzo mio.
Belial sapeva essere affascinante con quel sorriso e la pelle umana che indossava, spesso nella forma di una donna bellissima. Tra gli inferi era noto come il maestro degli inganni e delle astuzie. Comprensibile che non ci fossi arrivato prima.
Belial non lo sapeva, ma io non ero più un ragazzo, e non ero mai stato suo. Le sue argomentazioni speciose mi scivolavano addosso. – Non ti ho forse tenuto al sicuro per tutti questi anni? – proseguì Belial in tono suadente. – Non mi sono preso cura di te? Ti ho salvato, ragazzo mio, in più modi di quanti tu possa contare.
Non dubitavo che quella parte fosse vera, ma non potevo più ignorare ciò che sarebbe dovuto essere ovvio fin dall'inizio: che Belial non mi vedeva come una persona, ma come un investimento. Lui non aveva salvato un bambino in pericolo, aveva messo in una cassaforte l'arma che poteva offrirgli un vantaggio.
– Volevano la tua testa, nelle alte sfere, quando sei nato. La vogliono ancora adesso, sai? Non sono io il cattivo qui.
Non era cambiato nulla. La solita tiritera speciosa che mi aveva inculcato fin da quand'ero un soldo cacio arrabbiato ma innocuo. Mi aveva manipolato, aveva fatto leva sulla mia metà umana per assicurarsi la mia lealtà e la mia riconoscenza, e dirigere quella rabbia.
– E dopo che ho fatto tutto questo per te – Belial indicò la casa in cui, più che tenermi al sicuro, mi aveva intrappolato. – Dopo tutti i miei sforzi per fare in modo che la tua bella testolina resti attaccata al collo, tu osi minacciarmi?
Come sapeva essere seducente, Belial sapeva anche essere terribile quando il suo volto mutava in una maschera grottesca. Occhi di brace, corna, zanne, voce tenebrosa, c'era tutto il necessario pacchetto di stereotipi assortiti.
Ma ora basta. Le sue bugie erano diventate trasparenti. E io gli avevo dato una chance di troppo.
Era tempo di liberare la mia metà di Infero ed essere crudele. Pronunciai il suo vero nome e Belial fu alla mia mercé.

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