giovedì 12 luglio 2018

L'evento scatenante

***Avviso: da questa settimana, così come ho cambiato la tipologia degli esercizi del lunedì, sarà diversa anche la riflessione del giovedì. Non più legata all'esercizio, visto che questo non segue un tema definito, riguarderà... qualunque cosa mi passi per la mente nel corso della settimana, ovviamente sempre collegata alla scrittura in generale, alla narrazione di storie anche su altri media, ai personaggi e alle ambientazioni, che siano creati da me o da altri. Fine dell'avviso.***


Ne stavo parlando in questi giorni con una "collega" di scrittura, e mi sembra più che giusto, come primo post di riflessione slegato dall'esercizio del lunedì, cominciare da ciò che dà avvio alla storia: l'evento (o incidente) scatenante. Non si tratta dell'incipit di cui ho già scritto qui, sebbene talvolta i due possano coincidere. L'evento scatenante è quell'avvenimento che spezza la quotidianità dei personaggi e ha come conseguenza altri eventi, e la reazione dei personaggi a questi, che messi insieme formano la storia. L'evento scatenante può essere, in un giallo, il ritrovamento di un cadavere; oppure, in un fantasy, la scoperta di avere dei poteri o di essere nominato in una profezia; o ancora, prendendo a esempio rispettivamente il dramma e la commedia, una malattia o un equivoco.

Sebbene E. M. Forster abbia ricondotto tutte le storie in due tipologie di trame, ovvero "qualcuno parte per un viaggio" e "uno straniero arriva in città", in realtà esistono tantissimi casi diversi di incidente scatenante per mettere in moto gli eventi. Eppure, ragionando con l'amica di cui scrivevo all'inizio, mi sono resa conto che in molti dei racconti che scrivo l'evento scatenante è lo stesso. Probabilmente ciò ha a che vedere con i temi di cui prediligo scrivere (parecchi degli scrittori che ho letto, oltre al genere, hanno anche dei temi preferiti, che ritornano più e più volte nelle loro opere). Sta di fatto che, come le avevo detto, questo mi rende molto facile cominciare una storia; molto meno capire in che modo prosegue. Perché, pur partendo apparentemente dallo stesso avvenimento, con personaggi, ambientazione, e situazione precedente all'evento scatenante diversa, la reazione e le conseguenze possono variare enormemente. Ogni storia è un'avventura a sé, che non può e non deve ricalcare le altre. Soprattutto se scritta dalla stessa mano.

Ma qual è l'evento scatenante che ricorre così di frequente nelle mie storie? Basta dare un'occhiata ai brani che ho condiviso in questo blog per rendersene conto (se stai leggendo questo post sulla pagina facebook, puoi andare nel blog per i link ai brani citati):

  • X incontra qualcuno di completamente diverso che mette X in difficoltà (17)
Asana Mei,  Crisalide, Duel, Il diario di Edgar Allen, Kamlo, La biblioteca infernale, La canzone di Karin, La Tana del Diavolo, Le figlie della strega, Lo specchio della vita, Luci nell'acqua, Neve, Night Shamyan, Penterra, Pleiadi, Sara dei Sortilegi, Talon.

  • X parte per un viaggio/arriva in un luogo sconosciuto (6)
Dal diario di una Luna dei Boschi, Gli esploratori dei mondi scomparsi, La città dei felici, La sfida di Timing, Le vele della Fortuna, Oltreconfine.

  • X subisce una metamorfosi (5)
Amnesia, Invisibile, La ragazza dei tre giorni, Seleeriewn, Una pioggia di foglie rosse.

  • X scopre di avere dei poteri (2)
Lyla del Vento, Selvanima.

  • X ha una missione da compiere (1)
Doubleface.

  • X affronta i problemi quotidiani in un mondo in cui si sente, o è a tutti gli effetti, un diverso (3)
(più un tema che un vero e proprio evento scatenante, ma probabilmente perché le storie di questa categoria sono quelle che non hanno ancora davvero ingranato)

Anna e il drago (i brani nel blog non lo mostrano, ma poi nel racconto diventa un X subisce una metamorfosi, o X ha una missione da compiere), Fratelli degli alberi, Oceano Blu.


Se sei stato attento... i primi due eventi scatenanti, quelli che uso più di frequente nelle mie storie, coincidono con le due trame di E. M. Forster. Quindi, almeno per quanto mi riguarda, non ha tutti i torti. Però ho scritto anche storie che non possono essere incasellate in queste due categorie. Nessuno parte. Nessuno arriva. Si potrebbero quasi definire, riunendole nella stessa macro categoria: qualcosa cambia. Ma a questo punto ho davvero descritto l'evento scatenante, nonché la trama, di ogni storia esistente. Comprese le due di E. M. Forster.


E tu, cosa ne pensi? Avevi mai sentito parlare dell'evento scatenante? Ce n'è uno che ricorre più spesso in ciò che scrivi, o nelle storie che ti piacciono di più?

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