lunedì 12 aprile 2021

Perdersi nel deserto

Questa settimana mi va di cambiare totalmente clima, perciò il mio viaggio immaginario passerà direttamente dalla montagna a un altro luogo isolato, pericoloso, mistico, ma... rovente! Ci spostiamo dalla cima delle montagne alle dune del deserto.


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Francesco Ungaro da Pexels


Da un estremo all'altro: mentre la montagna è considerata la terra del freddo, della neve e dei ghiacciai, nelle storie il deserto è preso in considerazione quasi esclusivamente per la calura soffocante e per l'assenza d'acqua, senza considerare che di notte nel deserto la temperatura scende notevolmente. Uno dei pochi film che rammento in cui questa differenza tra il giorno e la notte del deserto si fa drammatica (va bene, era un'eclisse e non la notte, ma ne ha tutti gli effetti) è Pitch Black, che pur essendo ambientato su un altro pianeta e presentando per i protagonisti anche un... "piccolo" problema di creature aliene, almeno tiene conto che il deserto non è solo calore e luce per tutto il tempo. Un altro tema che emerge in quel filmriguardo al deserto è che di solito non ci si va volontariamente. Può capitare di finirci per caso, precipitando come nel film Il volo della fenice, o di venire esiliati nel deserto per quella che si intende essere una condanna a morte, vedi una celebre scena in Il buono, il brutto e il cattivo.
Quando invece i personaggi affrontano il deserto spontaneamente, può capitare che lo facciano alla ricerca di un tesoro, ed è ciò che accade in Sahara e nella saga di film su La mummia, che tralaltro è un esempio di come spesso il deserto si accosti a un'ambientazione egizia con il suo sapore di antichi misteri e maledizioni mortali; oppure che il deserto sia la via più breve, se non l'unica, per raggiungere una terra promessa, dal Mosè rappresentato in I dieci comandamenti in avanti, fino ad arrivare al futuristico Mad Max: Fury Road che è una delle tante versioni di una terra post-apocalittica i cui tratti salienti sono la regressione a una società non civilizzata dove vige la legge del più forte, e una quasi totale desertificazione del territorio. Forse tale rappresentazione è diventata un classico perché nel deserto ogni impresa già di per sé difficile, soprattutto dal punto di vista fisico, si fa ancora più faticosa. Nella realtà esiste più di una gara che si svolge del tutto o in parte in territorio desertico, tra quelle delle storie mi va di ricordare la corsa a cavallo del film Oceano di fuoco - Hidalgo.
Un altro motivo per viaggiare nel deserto è la sete d'avventura, l'esplorazione, il desiderio o il bisogno di prendere contatto con le popolazioni beduine che vivono nel deserto o nei dintorni di un territorio desertico, e la guerra, tutte ben esemplificate in Lawrence d'Arabia. Che essendo un film basato su un personaggio storico mostra il lato più realistico della vita e degli abitanti del deserto, al contrario di favole e cartoni animati come Aladdin, in cui si immagina una città opulenta e sovrappopolata nel bel mezzo del deserto, senza spiegare come sia possibile il sostentamento di tutte quelle persone. Già più plausibile è la comunità che vive sul pianeta desertico visitato in Stargate - La porta delle stelle, film che riprende l'accostamento deserto-antico Egitto e che presenta un'altra delle difficoltà che i protagonisti di una storia possono incontrare nel deserto: un'imponente tempesta di sabbia che oscura l'orizzonte e constringe a cercare un riparo. La tempesta di sabbia è un elemento così caratteristico del deserto che nel film Prince of Persia - Le sabbie del tempo, dove la sabbia ha un ruolo magico ben preciso, la fine del mondo è identificata appunto con una tempesta di sabbia di origine divina.
Tornando alla fantascienza, non mancano pianeti completamente o quasi desertici, con una fauna particolare (e spesso particolarmente pericolosa) e risorse importanti quanto uniche: oltre a Pitch Black e Stargate già citati, il caso più famoso è il pianeta Arrakis in Dune, ma anche Star Wars non scherza con il suo Tatooine più volte visitato nel corso della saga.
Terrestre o meno, il deserto rimane uno dei luoghi più mistici, dove nell'isolamento più totale si può ricevere l'illuminazione o impazzire, come rischia un assetato fuggiasco del film Capricorn One, o come dimostra la diversa sorte di Indiana Jones e della dottoressa Elsa Schneider in Indiana Jones e l'ultima crociata. E gli incontri che si fanno nel deserto, quando non sono le creature mostruose che divorano tutto ciò che si muove emergendo dalle sabbie in Tremors, sono sempre particolari e interessanti. Forse non tutti ricordano che è proprio lì che l'aviatore incontra Il piccolo principe nel racconto di Antoine de Saint-Exupéry, ascolta la sua storia, e lo saluta prima che riparta verso il suo pianeta, cosa che l'autore rende nel modo più mistico possibile, come un'esperienza di morte e rinascita.
E con quello che è uno tra i miei libri preferiti mi fermo, ti lascio a riflettere e ritrovarti dopo questa traversata del deserto cinematografico e letterario, e ti do appuntamento a giovedì prossimo.

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