lunedì 26 aprile 2021

Sopra e sotto il mare

La settimana scorsa ci siamo rilassati sulla spiaggia, ma ora è tempo di ripartire. Tempo di prendere il largo ed esplorare la vastità dei sette mari, per scoprire quali storie sono state ambientate non solo sopra le onde dell'oceano, ma anche nelle profondità che si celano al di sotto.


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Foto di Emiliano Arano da Pexels


La superficie della terra è per il 70% ricoperta dall'acqua, quindi è più che naturale che molte storie si svolgano proprio sulle "zone liquide" del nostro pianeta. Il modo più semplice e comune di scrivere una storia del genere è di descrivere le peripezie di un gruppo di personaggi in viaggio su una nave. Questo è un filone talmente antico da essere già presente già nelle prime storie tramandate oralmente e poi raccolte in forma scritta, ed è facile intuire che mi riferisco a L'Odissea di Omero, ma anche a Gli Argonauti. E se il protagonista del primo, Ulisse, cerca di tornare a casa per la via più lunga, costantemente ostacolato da dei, mostri e belle fanciulle, i secondi capitanati da Giasone si imbarcano alla ricerca di qualcosa di prezioso, che può anche diventare qualcuno, come accade nel romanzo Il viaggio del veliero di C. S. Lewis della serie di libri ambientati a Narnia. Altre volte non c'è una meta o un obiettivo nel viaggiare per mare, bensì la semplice sete di avventura che è alla base di storie come quelle che coinvolgono Sinbad il marinaio, il risultato però non cambia: come Ulisse, i protagonisti si ritrovano a vagare tra strane isole e ad affrontare pericolosi mostri marini.
Quegli stessi mostri in alcuni casi divengono una metafora, un modo per esplorare l'animo umano e la lotta tra il bene e il male, come accade nel romanzo Moby Dick di Herman Melville e nel racconto della sua ideazione, nel film Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick; o della lotta impari tra uomo e natura o tra uomo e destino, che come racconta Hemingway in Il vecchio e il mare, è uno scontro da cui è impossibile uscire vincitori. Nei racconti di mare, talvolta la metafora è talmente potente da trasfigurare l'intera storia, e questo espediente è alla base del film Vita di Pi; altre storie invece rispecchiano più da vicino la realtà dei fatti, e i pericoli in alto mare sono tempeste, collisioni e affondamenti affrontati nei film La tempesta perfetta e Titanic, non a caso ispirati a eventi realmente avvenuti.
C'è da considerare inoltre che una nave è un luogo confinato, isolato dal mondo esterno anche per molto tempo, se il racconto avviene all'epoca delle navigazione a vela, con risorse limitate e un gruppo di persone costrette a collaborare e vivere in uno spazio ristretto. Per questo capita che in una storia di questo tipo le difficoltà non provengono dall'esterno, da eventi climatici naturali o da mostri soprannaturali, bensì dall'interno, dai membri dell'equipaggio. È questo ciò che accade in Gli ammutinati del Bounty, come anche in svariate occasioni nella serie sui Pirati dei Caraibi, sebbene in questo caso ammutinamenti, rapimenti o arruolamenti forzati siano mescolati a elementi più fantasiosi come mostri marini e maledizioni, oltre a tesori da trovare com'è ovvio in qualsiasi storia di pirati che si rispetti, da L'isola del tesoro di Stevenson in avanti. Un'ultima considerazione riguarda il fatto che navigare è un'arte che va imparata, come scopre la protagonista di Oceania, non si può pretendere di piazzarsi su una barca ed essere già esperti, o pensare che basta un po' di vento e la barca va da sola. Soprattutto se si naviga in solitaria, il protagonista delle storie di mare deve sapere ciò che fa, conoscenza più che mai utile quando, come in Waterworld, l'intero mondo è ricoperto dall'acqua. A meno che non si abbiano le branchie e le pinne, ma questo è un altro genere di storia.
Il genere di storia in cui si ritrova La sirenetta, con città e intere società sottomarine. In queste storie nel fondo dell'oceano c'è una sorta di parallelo con ciò che si trova sopra l'acqua, ma allo stesso tempo un rovesciamento, perché ciò che troviamo comune per i protagonisti in fondo al mare è ignoto, mentre quel mondo a noi sconosciuto (non è da dimenticare che le profondità oceaniche sono l'ultima frontiera, in gran parte ancora inesplorata) per loro è una casa. Questo contrasto tra mare e terra a volte si fa così aspro da sfociare nelle storie in una guerra, ed è ciò che accade nel film Acquaman. Mentre in altri casi persino i pesci ignorano buona parte di ciò che li circonda, e lo apprendono tra meraviglia e un pizzico di spavento assieme agli spettatori nel corso di un viaggio, come accade a un pesce pagliaccio nel cartone Alla ricerca di Nemo.
Per noi comuni esseri umani invece, l'esplorazione dell'universo sotto al mare non è possibile se non a bordo di un sommergibile, e quindi che si tratti di cercare una città scomparsa come nel cartone animato Atlantis - L'impero perduto, o che ci si ritrovi per caso a bordo in balia di un capitano assetato di vendetta, trama di 20.000 leghe sotto i mari di Jules Verne, è inevitabile che la meraviglia per qualunque creatura o mostro ci si trovi ad affrontare si mescoli a quella per la tecnologia che rende possibile questa esplorazione. In caso poi invece ormai l'invenzione del sottomarino sia un fatto dato per scontato, come negli anni in cui è ambientato Caccia a Ottobre rosso, la storia è libera di concentrarsi su altre tematiche, e qui ritorna il problema del confinamento in uno spazio ristretto, o di una situazione di guerra con tutta la tensione che comporta. E a proposito di tensione: gli ultimi due film che mi va di citare tra le storie ambientate sotto al mare sono The Abyss e Sfera (quest'ultimo lo considero il film dalle implicazioni più spaventose che abbia mai visto!), che giocano con la mente di protagonisti e spettatori per evocare dall'ignoto rappresentato dai fondali marini qualcosa di spaventoso e terribile... che, forse, è soltanto nella mente di chi affronta questa parte sconosciuta del nostro pianeta.
Per adesso è tutto, lo so che ce ne sarebbero tante altre di storie a tema marino che non ho citato, ma non voglio dilungarmi troppo. Lascio a te il compito di ricordarle, l'appuntamento come al solito è per giovedì prossimo!

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