giovedì 23 dicembre 2021

Ferma immobile


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Foto di Elīna Arāja da Pexels


Che schifo. Che schifo, che schifo, che schifo.
Che. Schifo.
Non riesco a muovermi, né a pensare ad altro. Tapparmi il naso non migliora le cose, anche respirando con la bocca mi pare di sentire lo stesso l'odore nauseabondo dei liquami che gocciolano dalle pareti e dalle condutture che immettono rivoli scuri, interrotti talvolta dalla caduta di grossi pezzi di non voglio sapere cosa, nel flusso di melma che scorre vicinissimo a me, lambendo quasi la suola delle mie scarpe. Conati di vomito mi salgono alla gola, ma li trattengo, mandando giù saliva al retrogusto di bile.
Di nuovo, che schifo.
Quando esplori il livello delle fogne, nei videogiochi, non realizzi quanto l'esperienza sia traumatica. Ce n'è uno in ogni videogioco o quasi, ma di fronte allo schermo non sai niente della puzza, del freddo, dell'umidità, dei gocciolii e dei sibili inquietanti che ti fanno rabbrividire, e di quello strano squittio ai tuoi piedi che...
Abbasso lo sguardo, trasalisco e quasi faccio un salto a piedi uniti dentro il fiume di escrementi. Una bestia schifosa, un grosso ratto nero è arrivato con le sue luride zampette fin sulle mie scarpe prima che potessi accorgermene, che schifo, un sorcio! Vorrei cacciarlo via con un calcio, ma ancora non riesco a muovermi a parte quel salto istintivo sul posto, dopo il quale la bestia ha sollevato il muso per un'annusata guardinga.
Non riesco a muovermi ed è come se fossi preda di un incantesimo, mi limito a starmene lì ferma in piedi come una cretina, a sussurrargli: – Vattene! Va' via bestia schifosa, lasciami in pace!
Ma quello niente, dopo un'altra annusatina mi gira attorno e ritorna di fronte a me a esaminare le mie scarpe. E quasi mi sembra di veder comparire, in alto, la riga di testo: "NerdInPanico usa Persuasione su RattoImmondo. Persuasione non è efficace". Ma non c'è niente nell'aria a parte l'odore di fogna, nessuna scritta, è solo la mia immaginazione che galoppa per portarmi lontano da qui, in un posto e in una situazione che mi sono familiari per difendermi da questo orrore.
Dov'è andato Ned? Se l'è filata via dopo avermi trascinato qui sotto e adesso se ne sta al sicuro da qualche parte a ridere di me?
Una luce brilla nell'oscurità in fondo al tunnel. Si avvicina rapidamente, e prima che possa rendermene conto, ecco Ned con la sua lanterna. La mia mi trema nella mano.
– Lila, Dio, che fai ferma lì immobile? – mi apostrofa in tono duro, ma a bassa voce, quasi avesse paura di spaventare il topo che squittisce vivacemente accanto ai miei piedi. – Pensavo fossi dietro di me, come facevo a sapere che ti avevo perso, il camminamento è così stretto che se provavo a voltarmi di sicuro finivo in acqua con il senso dell'equilibrio tutto sfasato che ho, lo sai...
Grazie tante, Ned. Potevi provare a chiamarmi, per cominciare.
– Aiuto – bisbiglio, accennando al ratto che mi passa sulle scarpe per raggiungere l'altro lato. – Mandalo via.
– È solo per questo che ti sei fermata? Un misero topolino?
Topolino, lo chiama Ned. Come quello dei fumetti. Non lo vede quanto è grande? Come minimo è il re dei ratti questo, se non addirittura l'imperatore.
Voglio ribattere, ma sono troppo impegnata a trattenere i conati di vomito per un'altra zaffata putrida proveniente dal fiume di liquami.
– Dai, coraggio piccoletto. – Ned parla in tono dolce, come ci si rivolgerebbe a un cagnolino o a un bebè. – Non ne vale la pena, lei non ha niente di buono da offrirti.
Il sorcio si blocca, come preda del mio stesso incantesimo, che però nel mio caso aveva il nome di paura e disgusto, nel suo... non so, non conosco le belve del suo stampo, né voglio conoscerle. Poi scatta in avanti, verso Ned, che esibisce un sorriso di trionfo.
"StranieroImpavido usa Fascino su RattoImmondo. Fascino è estremamente efficace" immagino scritto a chiare lettere sulla sua testa, e avvampo nel ricordare come mi ha convinto a seguirlo in questa malaugurata avventura. Sì, Fascino è davvero estremamente efficace.
La bestia però lo oltrepassa e se ne va per la sua strada, e per la prima volta noto in mezzo al gocciolo continuo un tintinnio metallico, come di catene trascinate. Fantasmi? Se fossi dentro un videogioco, questo sarebbe un buon momento per un incontro a sorpresa, solo che i fantasmi si addicevano più a una casa infestata o a un vecchio castello che al livello delle fogne. Qui sarebbe stato più appropriato se un coccodrillo fosse emerso dalla melma maleodorante.
Avverto, dietro di me, un sibilo prolungato e stridente che cresce d'intensità fino a farsi ringhio, e qualcosa di viscido mi cola sulla spalla destra. Ned alza gli occhi, e anche la testa, fin quasi a scrutare la volta del tunnel in cui ci troviamo. Ha smesso di fare il furbo; l'espressione di timore, o di terrore trattenuto sul suo volto non mi piace per niente.
L'istinto stavolta mi dice di scappare, e sto quasi per raccogliere il poco coraggio che mi resta e darmela a gambe quando Ned biascica: – Ferma... immobile. Non fare un passo. Non muovere un muscolo. Resta. Dove. Sei.
Come se la mia giornata non poteva diventare più schifosa di quanto già non fosse. Sento la mascella contratta dall'espressione spaventata che invece io non trattengo. Lo sento salire in gola, ma non posso farci niente. Non è vomito, stavolta. È un urlo di terrore che trabocca dalle mie labbra e rimbalza in echi agghiaccianti tra le pareti umide di quelle ripugnanti fogne.

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