sabato 25 dicembre 2021

Rubicondo

Rubicondo [ru-bi-cón-do] agg. Di colore rosso acceso, perlopiù riferito al colorito del viso.

Etimologia: dal latino rubicundus, derivato di rubeo, "sono rosso", con la terminazione -cundus propria degli aggettivi.



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Il rosso ha sempre avuto una certa attrattiva su di me. Prima ancora di diventare ciò che sono e attraversare i secoli, il rosso è stato il mio compagno e la mia maledizione. Adoravo l'inverno, le mani arrossate per il freddo e il mio volto pallido acceso da un pizzicore rubicondo. E quando picchiavo le ginocchia cadendo a terra e dai graffi sgorgava quel liquido cremisi, io restavo a guardarlo meravigliata, ignorando persino il bruciore che lo accompagnava.
Come se quel rosso significasse piacere, invece di dolore. Come se già sapessi che ero nata maledetta, con il sangue immortale della Lamia nelle vene che mi spingeva a cercare quel rosso, a nutrirmene, a farlo mio.
Le feste e i ricevimenti divennero il mio terreno di caccia. Non era raro che mi trovassi seduta a un tavolo con un perfetto sconosciuto a fare discorsi assurdi, resi credibili dall'alcol ingurgitato dal poveretto. Nessuno però era andato più vicino a indovinare cos'ero dell'uomo che incontrai a una cena di Natale.
– Andiamo, secondo te dovrei credere a un tizio rubicondo che consegna doni in ogni parte del mondo in una notte? E perché non alle fate? Agli unicorni? E che cavolo, persino i vampiri sarebbero più credibili di un grassone inventato solo per vendere giocattoli!
La voce al mio orecchio rise, poi sussurrò suadente: Il tuo prescelto non ha tutti i torti, Lamia. Scoprirà presto a cosa può credere e cosa no.
Non serviva che me lo dicesse. Avevo già visto fin troppe volte la sorpresa sui loro volti quando infine capivano, se erano ancora abbastanza sobri da rendersene conto. Ed era l'ultima cosa che avrebbero mai capito nella loro vita.
– Tu ad esempio saresti una vampira perfettamente credibile – proseguì lui. – Oh, se lo sei, dimmelo, eh?
Risi come se fosse una battuta.
Questo non puoi assolutamente fartelo scappare, mormorò la voce. Quanto ci divertiremo, quando lo scoprirà!
Sapevo che al momento opportuno, quell'uomo avrebbe preferito che Babbo Natale fosse più verosimile di un vampiro.

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