sabato 11 dicembre 2021

Salubre

Salubre [sa-lù-bre, frequente ma non corretto sà-lu-bre] agg. (superlativo saluberrimo) Che fa bene alla salute, salutare.

Etimologia: dal latino salubrem, composto da salus, "salute", e -brem, da bero, forma antiquata di fero, "portare".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Anna Pou da Pexels

La nebbiolina verdognola che esalava dal pavimento faceva sospettare un'atmosfera irrespirabile, perciò Vera trattenne il fiato mentre si affrettava ad attraversare il corridoio contorto, con le pareti piegate verso l'interno in angoli bizzarri, come se una gigantesca mano avesse schiacciato quella sezione dei laboratori. Mentre apriva la porta a tenuta stagna alla fine del corridoio, la ragazza pregò che dall'altro lato l'ambiente fosse più salubre.
Doveva sbrigarsi però, perché per quanto si fosse allenata a stare in apnea, l'agitazione e la paura non le rendevano le cose facili, e il suo petto lottava per inalare una boccata d'aria. Si trattenne finché la porta non fu chiusa alle sue spalle, poi non ce la fece più e prima di riuscire a esaminare le condizioni di quella sezione dei laboratori, Vera inspirò con un rantolo avido e fremente.
L'odore in quel respiro era lo stesso della tisana depurativa che zia Berta le faceva ingurgitare, quando da bambina i suoi genitori la affidavano alle sue cure. Non le era mai piaciuta, ma zia Berta sosteneva che era la bevanda più salubre che potesse bere, altro che quelle zuccherose porcherie industriali e le razioni di acqua inquinata che forniva il governo. Puzzava e sapeva di erbe rancide, era qualcosa di nauseabondo quella tisana, eppure in quel momento le mancava come si sente la mancanza di un dolore familiare, quando uno più intenso e sconosciuto giunge a cancellare le vecchie preoccupazioni.
Solo molto tempo dopo, una volta saputa la verità su quei ricordi, Vera si rese conto di quanto fosse stata sciocca a sentire la mancanza di un odore e di una persona che non erano mai esistiti se non in una memoria artificiale.

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