sabato 20 agosto 2022

Bioccolo

Bioccolo [biòc-co-lo] s.f. 1. Fiocco di lana o di cotone non filato; estens. fiocco, batuffolo. 2. Cera sciolta e colata lungo la candela.

Etimologia: probabilmente dal latino buccula, "ricciolo", sovrapposto a flocculus, diminutivo di floccus, "fiocco".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Craig Adderley da Pexels


Amaltea era sdraiata sul fianco, il capo piegato in avanti, e sussultava impaziente al tocco delle due dita con cui Talìa afferrava una ciocca del vello ovino sulla sua schiena, e a quello freddo delle lame che tagliavano vicino alla pelle. Le candele sopra le casse gettavano lunghe ombre, mentre le fiammelle danzavano il tango con la cera.
– Ahi! Lìa, fai piano – si lamentò Amaltea.
– Non ci posso far niente, se non vedo – replicò l'altra, la voce calda come i mari del sud.
Lo facevano di notte, nascoste tra l'attrezzatura, perché Amaltea se ne vergognava. Prima di unirsi alla carovana di Antares, e anche dopo, all'inizio, Amaltea lo faceva da sola, ma il risultato non era dei migliori. Antares di certo lo sapeva, poiché lui sapeva tutto, ma non si sarebbe intromesso se non fosse stata Amaltea a chiederlo, e lei di sicuro non lo avrebbe mai chiesto. E così era andata avanti nascondendo sotto le vesti i ciuffi di lana nei punti che non riusciva a raggiungere, anche se le davano un fastidio pazzesco, soprattutto d'estate. Non aveva problemi a mostrare i piedi a forma di zoccoli caprini, ma il vello sulla sua schiena... quello era più personale.
Talìa era nata nella carovana o quasi. Era stata abbandonata tra i mostri, e non aveva ricordi di una vita diversa. Fin dall'inizio era stata il punto di riferimento di Amaltea e, con il tempo, la sua migliore amica. Era stato allora che Amaltea aveva osato chiedere a lei, sebbene dubitasse che con le sue mani, simili a chele di granchio, Talìa potesse aiutarla. E invece la ragazza l'aveva sorpresa maneggiando lesta un paio di forbici costruite apposta per lei. E se all'inizio Amaltea era nervosa, alla fine parlavano e ridevano, raccogliendo in un secchio i morbidi bioccoli sparsi sul pavimento.
Le fiammelle, stremate dalla danza, crepitavano sugli stoppini dopo aver pianto lacrime di bioccoli sui piattini delle bugie. Le due amiche le spensero, lasciandone una soltanto per rischiararsi la via del ritorno ai rispettivi letti.

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