sabato 27 agosto 2022

Flessuoso

Flessuoso [fles-su-ó-so] agg. 1. Che si piega con facilità. 2. Che ha forme o movimenti sciolti.

Etimologia: dal latino flexuosus, derivato dal tema di flexus, "piegato", participio passato di flectere, "piegare".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Vishva Patel da Pexels


Maipe si chinò e infilò una mano nel barattolo di miele e poi la leccò lentamente, con gusto, proprio come avrebbe fatto un gatto. Era impossibile sbagliarsi. C'era una grazia felina nei suoi movimenti che non era mai appartenuta ai passi impacciati di Natiel. Eppure la mente di Flora si ostinava a percepire in lui la familiarità del volto che aveva amato quando lei stessa era stata poco più che una bambina.
Natiel - no, Maipe - levò lo sguardo verso di lei e infine si alzò con uno scatto flessuoso, che nulla aveva di umano. – È una proposta allettante quella che mi fai, amica mia. Noi due insieme per l'eternità. – La voce infantile strideva con il tono solenne e mellifluo del suo discorso. Maipe proseguì, aggirandola lentamente, in senso orario. – Se solo rapire una fanciulla fosse quello che intendo fare...
– No? – riuscì a dire soltanto Flora, la testa affollata di dubbi e recriminazioni. "Non hai forse graffiato mia figlia?", pensava Flora, mentre si girava a fronteggiarlo per non dargli le spalle. "E al volto, tra tutti i posti possibili?"
Maipe rise. – Hai paura di me, adesso? Davvero non ricordi quanto ci divertivamo assieme?
In silenzio, senza staccargli gli occhi di dosso, Flora raccolse da terra il rametto di betulla che aveva portato, assieme al miele, per ogni evenienza. Il bastone e la carota con cui sperava di persuaderlo a rinunciare alla bambina che aveva segnato come se fosse di sua proprietà. Pronta come una domatrice di fronte a una bestia pericolosa, che però aveva l'aspetto di un innocuo ragazzo, Flora sostenne il suo sguardo e frustò l'aria con il rametto, ottenendo un sibilo soddisfacente.
Sibilo che attirò l'attenzione di Maipe. La creatura dalle sembianze di ragazzo si fermò e si fece avanti, a braccia larghe. – Di questo si tratta? Di pareggiare i conti?
– Io voglio solo proteggerla! – urlò Flora.
Maipe abbassò le braccia e soggiunse, in tono mesto: – Allora siamo in due.

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