sabato 13 agosto 2022

Terreo

Terreo [tèr-re-o] agg. 1. non com. Fatto di terra. 2. Del colore grigio livido della terra.

Etimologia: dal latino terreus, derivato da terra, "suolo, terra", con la terminazione eus, indicante "materia" o "somiglianza".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Jonathan Meyer da Pexels


Ero nella foresta assieme a Mirto, quando accadde. Entrambi a piedi nudi, entrambi con le scarpe in mano, camminavamo fianco a fianco in cerca di un posto perfetto dove liberare le nostre anime di driadi, che già scivolavano leggere nel terreno a ogni passo, saggiando il suolo alla ricerca di vita. Non parlavamo, non ne avevamo bisogno. Sotto di noi, nella terra, le nostre anime si sfioravano, e io lo sentivo, ed era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Finché non vidi quella penna d'uccello sul sentiero. Grigia, terrea. Mi fermai di botto, a occhi spalancati.
Probabilmente anche il mio volto aveva assunto la stessa sfumatura, perché Mirto mi prese la mano e mi chiese: – Tutto bene?
La sua voce sembrò terribilmente lontana. Davanti agli occhi avevo quella stessa piuma, ma stavolta era in una mano tesa, stretta a pugno, che me la porgeva. Dita piccole, affusolate come quelle di un ragazzo nella prima adolescenza.
Non riuscii a vedere il volto dietro la piuma, la sua fisionomia era come sfocata nella mia mente. Sentii però la mia anima che affondava nella terra, e un grido di terrore con una voce che non era la mia, o almeno credo non lo fosse stata.
Quando mi ripresi mi scoprii inginocchiata, intenta a modellare con le mani una seconda penna d'uccello, a incidere con le unghie le linee inclinate che simulavano le barbe di quella piuma terrea.
Mirto era inginocchiato accanto a me. Non ricordavo di aver lasciato la sua mano.
– Lily. Che cosa succede? – mi chiese lui, dolcemente.
– Era una cosa di prima – risposi in fretta, mentre già i dettagli svanivano come un sogno alla luce del mattino. – Una cosa importante di prima.
Prima dell'amnesia. Ma non serviva specificarlo, lo sapevamo entrambi
– Ma non riesco... – mi bloccai e scossi la testa, la fronte aggrottata.
Mirto mi abbracciò e mi lasciò tutto il tempo che mi serviva per riprendermi prima di proseguire.

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