sabato 10 settembre 2022

Ossequioso/Ossequio

Ossequioso [os-se-quió-so] agg. Che manifesta rispetto e ossequio, spesso non privi di servilismo, verso una persona, un'istituzione, un valore; deferente.

Ossequio [os-sè-quio] s.m. (pl. -qui) 1. Profondo rispetto verso persone, istituzioni, valori; nel linguaggio burocratico, obbedienza, conformità. 2. (spec. pl.) Parole riverenti di saluto; omaggi.

Etimologia: dal tardo latino obsequium, derivato da obsequi, "assecondare, obbedire, accondiscendere", composto da ob, "innanzi, verso", e dal verbo sequi, "seguire".



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Samasa era soddisfatta. Il piano stava procedendo come previsto. Se tutto fosse andato come immaginava, non avrebbe dovuto sopportare ancora a lungo di condividere il corpo e la vita con una nullità ossequiosa come la dolce bibliotecaria Vivienne.
Samasa era rimasta a osservare da dietro i suoi occhi, il giorno dopo la propria liberazione, quella donnicciola scusarsi per presunti danni da crimini che non aveva mai commesso, e sgobbare per riparare a supposti torti dei quali non era stata la responsabile.
Non aveva lottato per le sue ragioni, non aveva nemmeno tentato di spiegare che lei non aveva fatto nulla di ciò che la accusavano di aver fatto.
Patetico.
Lei, Samasa, non si sarebbe inchinata di fronte a nessuno, né al cospetto delle schiere infernali, né di fronte alle potenze del paradiso. Lo aveva deciso secoli fa, quando aveva scoperto il testo più prezioso di tutta la Biblioteca, il Libro dei Nomi. Per arrivarci, però, aveva dovuto fingere di stare al gioco, farsi furba, presentare una maschera di ossequio e rispetto. Non era stato difficile imitare Vivienne. Con un pizzico in più di personalità, magari. Ma se non lo avesse avuto, il Custode della Biblioteca si sarebbe accorto che stava tramando qualcosa. Lui la conosceva bene. Era stato il suo mentore, da lui Samasa aveva imparato tutto ciò che sapeva sulla Biblioteca e sui suoi segreti.
Per questo, una volta che si fosse impossessata del potere che gli Dei stessi temevano, una volta che fosse divenuta simile, o addirittura superiore a loro, Samasa avrebbe porto i suoi omaggi al Custode della Biblioteca e si sarebbe liberata di lui nel modo più indolore possibile, per ringraziarlo.
Sempre che nel frattempo quella creaturina spocchiosa non commettesse l'errore di diventare un ostacolo.

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