sabato 8 ottobre 2022

Ilare

Ilare [ì-la-re] agg. Allegro, di buon umore.

Etimologia: dal latino hilarem, a sua volta derivato dal greco hilarós, "felice, lieto", e dolus, "inganno".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
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Arianna sapeva sempre come farmi tornare di buon umore. Non avrei potuto chiedere una sorella migliore.
Era stata una giornata pesante a scuola e appena rientrata io mi ero rifugiata nella mia stanza a piangere lacrime azzurre sulla mia pelle blu. Avrei voluto riuscire a non pensarci, lasciarmi scivolare tutto addosso come acqua, onde sulla spiaggia di un Oceano Blu, ma non potevo. Ogni parola era lama, era martello, era bastone, era freccia. Frecciatine, quelle che mi lanciavano le mie compagne di classe, facile additare quella diversa, quella strana, quella "anormale".
Spiccavo come una farfalla dalle ali blu su una tovaglia candida, e non importava niente di dov'ero, di dove sarei andata, succedeva e basta. Non potevo far nulla per evitarlo.
Arianna comparve sulla soglia, bambina ilare di pochi anni più grande di me. Sorriso grande, mani piccole che mi tiravano per le braccia e mi costringevano in piedi.
– Dai, vieni con me, – come se non mi avesse trovata in lacrime.
La seguii perché ad Arianna non si poteva dire di no, era la regola, quando lei aveva deciso di fare una cosa, aveva deciso. Meno male che era mia sorella, e che era sempre, immancabilmente, dalla mia parte.
Al parco i ragazzi più grandi si lanciavano l'un l'altro manciate di polvere colorata, gridando, ridendo. Arianna mi tirò in mezzo a loro, e fummo bersagli, e fummo pittrici, spruzzi di rosso e fughe precipitose, lanci di verde e corse in cerchio, voli di viola e via a perdifiato a rifugiarci dietro un albero. Alla fine eravamo entrambe una tavolozza variopinta, indistinguibile il colore della pelle sotto le polveri arcobaleno, e i nostri sorrisi ilari erano lo specchio l'uno dell'altro.

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